Martedì 29 ottobre 2024 i pensionati della Campania manifesteranno a Napoli, Piazza del Gesù, dalle ore 9.30, per modificare le politiche governative che colpiscono sempre più la parte più debole della società, gli anziani, i non autosufficienti, le fasce socio-economiche meno abbienti.
Per illustrare le nostre ragioni e per un confronto con la cittadinanza, venerdì 25 ottobre ore 17.00, Sala Chiesa SS. Addolorata, Piazzale Aldo Iermano – Rione Libertà, Benevento, Convegno pubblico organizzato dal Sindacato Pensionati (SPI CGIL) di Benevento.
Per la Manifestazione regionale del 29 partono pullman dalla provincia di Benevento organizzati dallo SPI-CGIL Benevento. Per informazioni e per prenotare il posto sul pullman contattare: Benevento: Bocchicchio 328 467 2315, Pino 340 784 2941, Vassallo 348 697 1957 – Montesarchio: Fantasia 328 119 6241 – San Bartolomeo in G.: Giantomaso 347 048 2989 – San Giorgio del S.: Zagarese 349 550 3118 – Telese T: De Blasio 348 254 8350
In Campania 1.400.000 pensionati percepiscono un reddito medio di 841,86 euro; l’Emilia Romagna ha un reddito da pensione medio di 1.204,00 €, la Lombardia 1.298,00€, la Toscana 1.199,00 €.
Una spietata fotografia della disuguaglianza territoriale che si aggraverà con l’Autonomia differenziata.
Ecco allora un primo punto per cui è giusto protestare e mobilitarsi.
Non è più tollerabile che il governo tratti i pensionati come un bancomat dal quale trarre risorse per colmare difficoltà di bilancio e contemporaneamente promuovere condoni e concordati premiando chi ha evaso il fisco.
Rivendichiamo, perciò, una rivalutazione delle pensioni per fronteggiare un’inflazione che ha falcidiato il potere d’acquisto di migliaia di persone e rivendichiamo l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima.
Siamo in Piazza il 29 di ottobre per difendere la Sanità pubblica impoverita dai tagli fino a sgretolare il diritto costituzionale posto alla difesa della salute.
In Italia 4,5 milioni di persone non si curano, una gran parte per motivi economici.
Le famiglie hanno avuto un incremento di spesa sanitaria del 10,3%. La condizione sociale ed economica rischia così di trasformarsi in condizione biologica. La spesa per la prevenzione è diminuita del 10%, danneggiando, primi fra tutti, gli anziani che rimangono i maggiori fruitori del Servizio Sanitario Nazionale.
La riduzione dei medici di famiglia e l’assenza della medicina territoriale hanno prodotto il calvario dei Pronto Soccorso, che rischiano di assomigliare sempre più alle retrovie di un fronte militare, nonostante il lavoro eroico del personale sanitario esaltato durante la pandemia e rapidamente dimenticato.
Siamo in piazza per rivendicare il finanziamento della legge sulla non autosufficienza che in Italia coinvolge, insieme alle famiglie, 10 milioni di persone.
Siamo in piazza per protestare contro le interminabili liste di attesa e per abbattere l’emigrazione sanitaria, i cosiddetti “viaggi della speranza” (in Campania si spendono 230 milioni di euro per ricoveri ed interventi in altre regioni).
La protesta e la mobilitazione dei pensionati della Campania non si fermerà fino a quando gli anziani verranno ignorati e considerati come un peso da sopportare.