Quota 527 megawat all’anno. E’ la soglia di fattibilità dell’operazione Solitek che resta molto complicata e che per dicembre dovrebbe emettere un responso inappellabile: o dentro o fuori. Gli investitori lituani si guardano attorno, per loro è indispensabile un partner o più partners da dieci milioni di euro per garantirsi i profitti che possono arrivare o dal fotovoltaico in sè o dal riciclaggio delle battrerie, perchè sono due i canali di investimento che si profilano all’orizzonte e che tengono accesa la fiammella della speranza.
Due mesi scarsi per convincere qualcuno ad investire, non è tra le cose più facili. Mimmo Vessichelli, presidente Asi appare realista.
Riciclaggio delle batterie se l’affare va in porto. Il rischio che il consorzio Asi diventi uno sversatoio di rifiuti industriali e non di sviluppo è alto. Oltra ai fanghi industriali ci sarebbero anche le batterie e questo potrebbe cambiare la funzione stessa di Ponte Valentino.
Intanto è da registrare come un dato positivo che la questione sia arrivata in aula sebbene la proposta della opposizione prevedeva l’attivazione di un tavolo di confronto promosso dal sindaco con tutte le parti in causa bocciato però dall’Aula con 15 voti contrari contro i 9 favorevoli. Luigi Diego Perifano così commenta l’atteggiammento della maggioranza
E’ fuori di dubbio che il tramonto di questa iniziativa che fu presentata in modo solenne rappresenti uno smacco per l’Amministrazione e per il sindaco in persona. I mercati globali e la crisi del settore sono argomento per investitori e al massimo per economisti, assai poco per quei 322 che già presagivano il posto di lavoro. Business is business e neppure i viaggi a Vilnius di Sandra Mastella hanno prodotto, per ora, risultati probanti. Il vero nodo di tutta questa vicenda, forse è proprio questo