Ottobre è il mese delle Castagne e ad Arpaise diversi sono i produttori locali che raccolgono il loro frutto prelibato per degustarlo in svariati modi, ne è testimonianza l’ampia raccolta per la Sagra della Castagna, tenutasi nella Contrada Russi di Arpaise lo scorso Sabato 12 e Domenica 13 Ottobre.
Tra Avellino e Benevento, terra di confine tra due rigogliose ed incantevoli provincie di eccellenza, tra cui la Castagna del Partenio si appresta a ricevere il riconoscimento IGP, Terranova di Arpaise, dunque, oltre ad essere terra ricca di fede e spiritualità con la grande fede per i Santi Patroni, i Santi Medici Cosma e Damiano, è una frazione ricca di cultura, di enogastronomia con la produzione di olive, uva, salumi e le rinomate Castagne Del Prete.
Le Castagne Del Prete cosa sono e perché si chiamano così secondo una leggenda, lo racconta ai cittadini l’Assessore Comunale di Arpaise Amato Iuliano, sui suoi canali social.
” Le castagne del prete prodotte da Oliviero Giuseppe, sono una produzione tipica dell’Irpinia, da oltre trecento anni si producono anche in un piccolo confinante borgo Sannita: Terranova, frazione di Arpaise. Storicamente “Terranova Fossaceca” era parte integrante del Principato Ultra, comune con origini irpine, infatti dal 1834 fu assorbito dall’amministrazione comunale di Arpaise (BN).
Da racconti leggendari, si dice che un prete, dopo aver caricato un grosso quantitativo di castagne sul suo mulo, si metteva in viaggio per tornare al convento. Ad un certo punto, il mulo, nel suo cammino non riuscendo a reggere il grande carico, inciampò e fece rotolare tutte le castagne nel fiume. Il prete, senza scoraggiarsi, raccolse tutte le castagne dall’acqua.
Rientrato al convento, decise di mettere in forno per poco tempo le castagne giusto per asciugarle, le tirò fuori stendendole a terra vicino al camino che le completò con l’affumicatura. Fu un grande errore, ma da quell’errore ne nacque un’autentica delizia.
Chissà .. magari un miracolo?!?! Comunque sia, il risultato fu che le castagne diventarono croccanti fuori, ma dolci e morbide dentro. “