C’era una volta il finanziamento pubblico ai partiti, introdotto nel nostro pordinamenrto dalla legge 195 del 2 maggio 74, la cosoiddetta Legge Piccoli, col sostegno di tutti i partiti del fu Arco Costituzionale ad eccezione del Partito Liberale. Una scelta, quella di finanziare in modo pubblico i partiti, che si rifaceva allo spirito dell’Articolo 49 della Costituzione per garantire quel pluralismo politico alla base della vita democratica del Paese. Ma già nel 1978, a seguito del referendum radicale, fu posta in discussione la ratio senza tuttavia produrre l’eliminazione del sostegno pubblico che avverrà solo nel 93 in conseguenza di Tangentopoli.
Ciò che ne è conseguito è stato l’avvento di una nuova stagione politica dei partiti, alcuni di stampo padronale, meno strutturati, più liquidi che i finanziamenti se li sono andati a prendere presso gruppi finanziari privati, magari senza adeguata tracciabilità, e col risultato di depauperare le garanzie democrtatiche di accesso alla partecipazione della cosa pubblica.
Le Acli di Benevento, con l’associazione Argomenti 2000, si sono poste il problema della deriva democratica che da Tangentopoli in avanti ha contraddistinto lo scenario politico nazionale e intendono intervenire. Pronta una raccolta firme per la proposta di legge atta a reintrodurre la tracciabilità pubblica del sostentamento ai partiti, nella loro profonda eterogeneità rispetto al passato per rafforzare i principi di democrazia e trasparenza su tutti i livelli territoriali.
Partecipazione, istituzione di Assemblee partecipative e modifiche agli istituti partecipativi. Questa seconda proposta di legge mira a ridare centralità e importanza alle formazioni sociali e alla cittadinanza attiva nel processo decisionale democratico.