“Da una parte il potenziamento dei servizi pubblici, dall’altra uno sviluppo economico ed occupazionale sostenibile, fondato sulla valorizzazione delle grandi potenzialità ambientali di questo territorio. Solo così possiamo restituire appetibilità e vivibilità alle nostre aree interne”. Queste le due direttrici fondamentali indicate questa mattina dalla sindaca di Avellino, Laura Nargi, che ha partecipato alla riunione della Commissione speciale sulle aree interne convocata dal presidente Michele Cammarano negli uffici regionali di Collina Liguorini.
Nel suo intervento, la sindaca è partita da una premessa fondamentale, spiega una nota: “Ragionare dello sviluppo delle nostre aree interne vuol dire affrontare alla radice il tema cruciale del futuro stesso della nostra Irpinia. Come ben sappiamo, questo territorio vive ormai un processo di desertificazione umana che ci vede perdere ogni anno 2.000 abitanti, cioè l’equivalente di un piccolo comune, e che coinvolge anche il capoluogo”, ha ricordato. “Costruire insieme una proposta di legge che migliori la governance delle aree interne è dunque un obiettivo vitale per tutti noi, e per questo ringrazio il presidente della Commissione speciale sulle Aree interne, Michele Cammarano, e tutti gli altri componenti per la sensibilità e disponibilità dimostrate”.
“Implementare il trasporto pubblico locale, i collegamenti su ferro, la sanità pubblica e i servizi scolastici è indispensabile”, ha rimarcato Nargi, “perché le famiglie decidano di restare, di stabilirsi qui, elevando la propria qualità della vita. Ma anche per offrire ai visitatori un territorio sempre più accogliente e attrezzato, rilanciando così il turismo”, ha osservato. “Allo stesso modo, insieme agli imprenditori, alle forze sociali e alle associazioni di categoria, le istituzioni devono collaborare perché gli investimenti pubblici siano indirizzati alla promozione delle nostre filiere di qualità, che già esistono, per uno sviluppo duraturo”. Queste due grandi priorità sono alla base, ormai da molti anni, del ragionamento istituzionale avviato in Irpinia con la Regione e il Governo, a partire dal Progetto Pilota fino all’attuale Strategia nazionale per le aree interne (Snai).
Nargi si è quindi rivolta a Regione e Governo, cui spettano le competenze sull’organizzazione dei servizi pubblici, e ha poi affrontato i temi economici e occupazionali rimarcando che “bisogna scommettere con forza sulle nostre produzioni di pregio e sulla filiera dell’agroalimentare, che a sua volta è strettamente legata a quella del turismo sostenibile, e immaginare meccanismi di protezione per le nostre imprese ed investimenti mirati. Il dato positivo, riportato dall’ultimo rapporto di Coldiretti, è che i nostri giovani mostrano un interesse crescente verso questo settore. L’Irpinia è terra di produzioni vitivinicole di grande pregio, di olio, di grano, di nocciole e castagne di elevata qualità, ma anche di prodotti dolciari come il torrone, di salumi e di formaggi. Vantiamo un’agricoltura ricca che, anche grazie all’innovazione tecnologica vissuta in questi anni, ha saputo rinnovarsi e vincere le sfide del mercato, soprattutto internazionale, con performance rilevanti sulle esportazioni, anche fuori dall’Europa. Un’Irpinia, insomma, che sa farsi conoscere nel mondo”.
L’agricoltura, al centro del confronto odierno, per Nargi “può rappresentare, se ben valorizzata, un elemento di forza per rilanciare il settore e sostenere un nuovo protagonismo dell’imprenditoria giovanile, costruendo nuove opportunità occupazionali e per il futuro di questa terra”. Non è infine mancato un passaggio sulla necessità di sostenere la manifattura: “Non possiamo assolutamente prescindere dall’industria, che fa la parte del leone nei dati sull’occupazione e che vede il settore metalmeccanico al primo posto. C’è dunque bisogno di sostenerla, di nuove politiche industriali che incoraggino gli investimenti e riescano a frenare le delocalizzazioni. Anche in questo caso”, ha concluso la sindaca, “Avellino è disponibile a lavorare per proteggere e rafforzare i nostri insediamenti produttivi”.