È stato il palcoscenico dell’Auditorium dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola ad ospitare, lo spettacolo dal titolo “SUD”, messo in scena dagli studenti dell’I.I.S. Lombardi.
Prodotto finale del percorso didattico condotto nell’ambito delle attività finanziate dal D.M. 170 (PNRR), “Divari territoriali”, la pièce teatrale ha visti protagonisti Chiara Benedetto, Noemi Benedetto, Martina Cioffi, Jacopo Diodato, Alessia Falco, Clara Falzarano, Leonardo Falzarano, Marzio Falzarano, Emmanuel Laudando, Cristiano Maiello, Pasqualina Mennito, Bianca Petrone, Martina Spera e Rosaria Vassallo, guidati dal prof. Angelo Maiello e dal tutor d’aula prof. Emanuele Troisi.
Lo spettacolo ha dato vita a riflessioni sulle difficoltà e i pesi che caratterizzano il Meridione portando in scena tematiche di riscatto, identità e appartenenza. Una lettura emotiva e sociale delle sfide che il Sud Italia si trova ad affrontare: dalla disoccupazione alla criminalità, fino alla bellezza dimenticata di terre ricche di cultura e tradizioni.
Il messaggio dello spettacolo è stato quello di riscoprire, rivalorizzare, soprattutto, riabitare queste difficoltà, trasformandole in occasioni di rinascita.
“Attraverso monologhi, scene corali e momenti di riflessione – raccontano gli stessi studenti – abbiamo raccontato storie di sacrificio, lotta e speranza, sottolineando l’importanza di non abbandonare queste terre e di farne motivo di orgoglio. Inoltre abbiamo avuto il piacere di avere nel pubblico una signora proveniente da Craco! Partecipare allo spettacolo è stato un momento di grande intensità emotiva”.
“Non avevo mai pensato di poter salire su un palco – afferma Rosaria Vassallo – e con questa esperienza ho scoperto di poterlo fare senza paura”.
“L’arte, in questo caso il teatro, – continua – ha dimostrato la sua capacità di riunire persone e di offrire uno spazio per confrontarsi con i propri limiti e le proprie potenzialità. Per i giovani detenuti, è stata un’opportunità … per riflettere sul Sud e sulla nostra responsabilità di non dimenticarne i paesi, ma di imparare a portarli con consapevolezza e dignità”.
“Lo spettacolo è un canto sull’amore inteso in senso lato… – spiega Bianca Petrone – Già a partire dalle prime scene questo sentimento acquisisce un’anima, un corpo, un respiro. Possiamo ritrovare la gentilezza dell’amore per il partner, l’amore universale per la propria terra, ma anche l’amore disinteressato, quello più bello, rivolto anche a qualcuno che non si conosce personalmente… oltretutto possiamo ascoltare tramite ogni singola parola presente nella rappresentazione un affannato grido di protesta e un invito ad osservare tutto ciò che è miracolosamente vivo, intoccabile, sacro”.
“SUD” si è rivelato un atto d’amore per i nostri piccoli paesi del Mezzogiorno attraverso il canto, la musica ed il teatro. La scrittura poetica di Franco Arminio è diventata tessuto drammaturgico di giovani anime che desiderano un futuro diverso per le nostre terre. Ci invitano a scuoterci dal torpore della pigrizia, a sognare una politica diversa. Da qui, la rivoluzionaria scoperta che “abbiamo bisogno di poeti, di contadini, di gente che sappia fare il pane, che ama gli alberi…”
Grande la soddisfazione della dirigente scolastica Maria Pirozzi, particolarmente colpita non solo dalla bravura dei suoi studenti come attori, ma soprattutto dai loro feedback sull’esperienza vissuta, a riprova dell’alto valore formativo e catartico del teatro e dell’arte in ambito scolastico.