E alla fine di una giornata convulsa bocche cucite, estrema cordialità ma niente di più. Gli ispettori del Ministero dell’Istruzione hanno lasciato Benevento senza profferire parola dopo avere incontrato l’assessore ai Lavori Pubblici Pasquariello e i vertici dirigenziali. La loro missione era capire se il progetto del Comune fosse corretto oppure no ma più di tutto constatare le condizioni della scuola Torre, capire le ragioni dei ritardi pesanti che si sono sin qui accumulati peerchè c’è sempre la spada di Damocle del 31 marzo 2026, la scadenza del PNRR che non si può sforare.
E se in mattinata se ne sono stati per quattro ore al Megaparcheggio, nel primo pomeriggio sono andati alla Torre trovando una situazione già in stato di dismissione. L’impressione è che l’inizio delle operazione alla Torre, avviate in questi giorni, fossero servite a dare un quadro della situazione da “indietro non si torna” ma è solo un’impressione.
Sta di fatto che il finaziamento non sembra essere a rischio ma da parte del Comune, sussurrano ambienti accreditati di Palazzo Mosti, la problematica più pregnante è la variante progettuale che dovrà essere rielaborata in tempi necessariamente celeri in modo da recuperare il tempo perso. Ci sarebbero refusi che richiedono d’essere eliminati con integrazioni documentali mentre da qui a poco verrà firmato il contratto con la ditta appaltatrice. Bisogna fare in fretta, è l’unica condizione sul tappeto, per la quale gli ispettori non avrebbero imposto scadenze, ma si intuisce che il tempo stringe e la demolizione delle attuali strutture si deve realizzare il prima possibile, per Natale sarebbe meglio.
E allora all’orizzonte ci sarebbero alcune vie di fuga per salvare la situazione. La prima è che il Comune conferma il suo progetto con la sola eccezione di non toccare via Marmorale attraversandola con una sopraelevata, il che eviterebbe la variante; un’altra potrebbe essere rivolta alla riduzione volumetrica che elimini i 4000 metri quadrati in più togliendo di mezzo l’auditorium ma con consequenziali riduzioni dei costi di intervento. La terza è che tutto resti così com’è.
Ora c’è da attendere la relazione dei quattro al Capo di Gabinetto Recinto, salde origini beneventane, e poi capiremo gli orientamenti del Minstero dell’Istruzione.