Il giorno dopo l’annullamento della misura cautelare degli arresti domiciliari da parte della Corte di Cassazione, l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa riprende le sue vecchie abitudini. Un saluto ad amici e conoscenti in alcuni bar della città, l’incontro con i suoi fedelissimi compagni d’avventura politico-amministrativa.
In particolare al bar Duomo, di fronte al Palazzo della Dogana, e a pochi passi dal Comune, baci e abbracci con gli ex assessori della sua giunta Tonino Genovese e Giuseppe Negrone, l’ex capogruppo Elia De Simone, l’attuale Mario Spiniello. E tanti altri.
Il sorriso è quello di sempre, anche se nasconde un velo di sofferenza per i 154 giorni in cui, eccetto per le votazioni, ordinarie e ballottaggio, e una volta per fare da testimone dello sposo a un matrimonio, non è mai uscito di casa. Fisico asciutto, vestito elegante e il solito garbo dei modi, Festa ha precisato non voler fare alcuna dichiarazione ufficiale. Domani, al Circolo della Stampa, alle 10, saranno i suoi avvocati a tirare le somme di questa prima fase di indagini nei suoi confronti, e su quanto c’è da attendersi per quanto riguarda l’uso delle intercettazioni nell’inchiesta da parte della Procura.
I giudici ermellini hanno 30 giorni per pubblicare le loro decisioni in merito. Dopo l’annullamento della misura cautelare, quello delle intercettazioni farebbe crollare l’intero castello accusatorio. Ma anche per fare congetture e previsioni è ancora presto.