“Oramai nel carcere minorile di Airola la situazione penitenziaria è fuori controllo”: lo denuncia, sconfortato, Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria del personale in servizio nelle strutture per minori, che da notizia di quanto avvenuto nelle ultime ore nel carcere del Beneventano: “Pomeriggio e conseguentemente notte di inferno nell’Istituto penale per minorenni di Airola dove un detenuto italiano ha incendiato delle lenzuola, lanciandole nel Reparto e creando panico, tali da provocare l’intossicazione di due poliziotti penitenziari. Si è reso necessario allertare altri poliziotti, anche fuori servizio, per sopperire alle carenze già esistenti.
Poco dopo, un altro detenuto, marocchino, per motivi ancora non chiari ha creato problemi di ordine e sicurezza, a conclusione di un lungo periodo di comportamenti aggressivi e violenti, tali da creare tensione anche con gli altri ristretti”.
De Rosa denuncia che “a fronte di una capienza regolamentare del carcere minorile di 36 posti, i detenuti presenti sono più di 45, la maggior parte dei quali sono di origine straniera.
Aggiungiamo che la struttura presenta gravissimi problemi strutturali, per altro già noti al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, come ad esempio mancanza di acqua calda, infiltrazioni e perdite di acqua. Da poco è addirittura crollata una controsoffittatura del bagno dei docenti e in tutto questo continuano ad arrivare detenuti, tra l’altro rivoltosi. Vengono ancora utilizzati Reparti dichiarati inagibili dagli uffici competenti e vi sono celle di pernottamento da 5 detenuti non più consentite. Con questo appello il Sappe coglie l’occasione per invitare tutti, anche il garante dei detenuti, a verificare le condizioni degli stessi”.
De Rosa denuncia inoltre la “forte carenza di Personale di Polizia Penitenziaria, in relazione alla istituzione di nuovi ed altri posti di servizio a cui ne dovrebbero essere istituiti altri proprio per i lavori in corso che ad oggi non vengono garantiti a causa della suddetta carenza citata, abbassando ulteriormente gli standard di sicurezza”.
Per il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, “da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile: Palermo, Catania, Acireale, Beccaria, Torino, Treviso, Bologna, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola… abbiamo registrato e continuiamo a registrare, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia.
Da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti”.
“La realtà penitenziaria minorile italiana è fatta di violenza, eventi critici, aggressioni ed evasioni: altro che i racconti surreali di certe fiction tv…”, conclude Capece.