L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell’inflazione di agosto, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d’Italia in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluogo di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti ma di tutte le città monitorate dall’Istat.
In testa alla top ten delle più care d’Italia (Tabella n. 1), torna al primo posto Bolzano che, con l’inflazione tendenziale più alta, +2,5%, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 724 euro a famiglia. Medaglia d’argento per Siena, dove il 2° più alto rialzo dei prezzi, ex aequo con Macerata, +2,1%, determina un incremento di spesa annuo pari a 536 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Trento, che con +1,8%, ha una spesa supplementare pari mediamente a 530 euro annui.
Appena fuori dal podio Rimini (+1,7%, pari a 462 euro), poi Treviso ex aequo con Padova (+1,7%, +437 euro per entrambe), al sesto posto Parma (+1,6%, +435 euro), poi Macerata (+2,1%, +423 euro), Pordenone (+1,7%, +415) e Ferrara (+1,5%, +408 euro). Chiude la top ten Imperia (+1,8%, +403 euro).
Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia (tabella n. 2), al 1° posto Campobasso unica a segnare una variazione dei prezzi nulla su agosto 2023. Medaglia d’argento per Biella (+0,1%, +23 euro), seguita da Caserta (+0,3%, +64 euro).
In testa alla classifica delle regioni più “costose” (Tabella n. 3), con un’inflazione annua a +2,1%, la più alta d’Italia tra le regioni, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 597 euro su base annua. Segue il Veneto, dove la crescita dei prezzi dell’1,3% implica un’impennata del costo della vita pari a 324 euro, terzo il Friuli (+1,3% e +308 euro).
Le regioni migliori, il Molise (+0,1%, pari a +21 euro) e la Basilicata, +0,3%, +63 euro.