In Italia continuano ad aumentare i casi febbre del Nilo, si tratta di una malattia infettiva virale, trasmessa mediante puntura di zanzara. Gli esperti temono che i cambiamenti climatici possano favorire la propagazione della malattia trasportandola anche in aree geografiche inizialmente non esposte al pericolo.
Ma cosa comporta la febbre del Nilo? L’infezione può comportare sintomi come mal di testa, febbre, spossatezza, vomito. Nei casi più gravi (con una incidenza dell’1% sulla popolazione) si possono avere problemi a carico del sistema nervoso, mentre l’80% delle infezioni umane non presenta sintomi. Bisogna stare attenti invece all’esposizione in zone a rischio, caldo-umide e con presenza di zanzare, il clima di questi giorni di certo non aiuta, ecco perchè è importante proteggersi indossando abiti freschi ma che coprano la pelle soprattutto dei bambini e delle persone anziane, dotarsi di zanzariere e utilizzare repellenti efficaci.
In provincia di Benevento i primi casi in Valle Telesina, circostanza che ha da subito reso necessaria una disinfestazione straordinaria per abbassare la possibilità di nuovi contagi.
Intanto dall’ospedale San Pio di Benevento arriva la conferma di un caso di Encefalite di sospetta infezione da virus West Nile. Il paziente è attualmente ricoverato presso la UOC Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, e le sue condizioni non sono gravi. Si tratta del terzo caso registrato dal mese di luglio. L’AORN San Pio come da prassi, ha informato la ASL di competenza.
La situazione è sotto controllo. Il primario di Epidemiologia Guido Quici afferma “la prevenzione arma efficace contro i contagi”.
LE DICHIARAZIONI DEL DOTT. QUICI NEL SERVIZIO CHE SEGUE
