La crisi idrica che attanaglia la città. Altrabenevento , da sempre molto attenta a questo tipo di problematiche, pone in evidenza le criticità e suggerisce le soluzioni che ritiene più valide per il superamento della crisi. Corona propone all’attenzione generale un dossier composto da tre quadri. Questo è il primo.
“La nota di ieri l’altro della Regione Campania sulla attivazione dei pozzi di Solopaca e San Salvatore Telesino per la presunta soluzione della crisi idrica di Benevento, è contraddittoria, alimenta confusione e serve solo a soccorrere Clemente Mastella, in grave crisi di credibilità soprattutto su tale argomento, perché non ha risolto alcuno dei problemi da tempo segnalati e ha addirittura aggravato la situazione.
Per la città e le contrade servite da acquedotto comunale, sono necessari almeno 300 litri di acqua al secondo. Attualmente quasi 200 arrivano dal Molise (sorgenti del Biferno) attraverso l’Acquedotto Campano da Gioia Sannitica (Caserta), acqua buonissima che costa poco, non ha bisogno di pompaggio, non ha eccessiva concentrazione di minerali, le concentrazioni di nitrati sono bassissime ( 2-3 milligrammi/litro) e non ci sono tracce di Tetracloroetilene.
E’ servita alla parte alta della città (Pacevecchia, rioni Mellusi, Pacevecchia, via Avellino, piazza Castello, Capodimonte, zona ASI, Cancelleria, Ponticelli (in parte),Piano Cappelle (in parte).
Altri 100-120 litri/secondo vengono pompati dai pozzi di Pezzapiana notoriamente contaminati da Tetracloroetilente. L’acqua che contiene più di 30 milligrammi/litro di Nitrati è servita ai rioni Ferrovia, Centro storico, Libertà e contrade confinanti.
Dal 2003 i Programmi di intervento regionali hanno sempre segnalato la necessità di chiudere i pozzi della piana di Benevento (Campo Mazzoni e Pezzapiana) e fornire a tutta la città acqua di sorgente.
Dagli anni ’80 agli inizi degli anni 2000 la Regione prevedeva di fornire a Benevento acqua dalle sorgenti di Serino. Fu in parte realizzato un nuovo acquedotto da Altavilla Irpina a Benevento attraverso la valle del Sabato, mai completato.
La nuova condotta rientrava nel progetto e nel finanziamento connesso alla Diga di Campolattaro, ma per decisioni “politiche” degli amministratori sanniti e della Regione di qualche anno fa, il progetto è stato modificato e prevede che il nuovo acquedotto sia realizzato da Gioia Sannitica fino a Ponte, senza congiungersi con quello comunale di Benevento.
Abbiamo più volte proposto al sindaco di organizzare una “vertenza territoriale” con l’appoggio di enti, forze politiche, associazioni, sindacati, per modificare queste ultime sciagurate decisioni della Regione ma Clemente Mastella preferisce rilasciare ogni tanto propagandistiche dichiarazioni sulla necessità di capitali privati in Sannio Acque srl senza confrontarsi sui programmi veri per l’utilizzo della risorsa acqua.”