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Torre, lettera aperta del Comitato civico al Ministro Valditara

Torre, lettera aperta del Comitato civico al Ministro Valditara

21 Agosto 2024 | by Enzo Colarusso
Torre, lettera aperta del Comitato civico al Ministro Valditara
Attualità
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Paola Caruso, a nome del Comitato civico “Salviamo le scuole Torre e Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio” si fa latrice di una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione Valditara che ha per oggetto lo smantellamento della Scuola Torre che lunedi prossimo sarà avviato per far posto ad una nuova struttura nell’ambito del PNRR.

Il comitato da sempre è assai critico nei confronti della decisione del Comune che invece, come spesso ripetuto dal sindaco Mastella, sulla demolizione e poi ricostruzione dell’immobile è sempre stato irremovibile e risoluto, non lasciando mai spazio ad ipotesi di riammodernamento che invece  comitato ed insegnanti avevano proposto in alternativa alla soluzione decisa da Palazzo Mosti. Di seguito la versione integrale della missiva inviata al ministro nella quale si invita Valditara ad esprimere un giudizio sull’abbattimento della scuola.

Onorevole Ministro,

mi chiamo Paola Caruso, sono un’insegnante di Materie Letterarie del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento, Le scrivo in qualità di rappresentante del comitato civico nato spontaneamente per protesta contro l’abbattimento di due scuole di Benevento e che si è denominato Salviamo le scuole Torre e Sala dall’abbattimento e il quartiere Mellusi dallo scempio.

Il Suo intervento a proposito del caso di abbattimento della scuola “Lombardo Radice” di Caserta, mi ha spinta a chiedere il Suo autorevole parere anche sul caso beneventano, per le notevoli analogie con quello casertano. Anche a Benevento infatti è a rischio il diritto allo studio di ben 1250 studenti di scuola primaria e secondaria inferiore:

  • a Benevento, l’ I.C. “Federico Torre”, che raggruppa due plessi scolastici, con una scuola media e una scuola elementare sono oggetto di un intervento che ne prevede l’abbattimento e la ricostruzione per un progetto varato dall’Amministrazione Comunale, nell’ambito del PNRR;
  • gli alunni dei due plessi sono 1250, suddivisi in 60 classi. Da settembre quelli della secondaria inferiore saranno smistati su tre sedi diverse, dislocate in tre quartieri, assai distanti tra loro, Pacevecchia, Capodimonte, Via B. Camerario. Quest’ultima sede individuata dal Comune è in pieno centro storico, non ha spazi che consentano il parcheggio, all’inizio di agosto non era ancora stata preparata per accogliere le suppellettili scolastiche della scuola in trasloco e in più presenta infrastrutture contenenti amianto. Inoltre, la popolazione scolastica sarà suddivisa per fasce di età sulle tre sedi, per cui se in una famiglia sono presenti due alunni medi che frequentano classi differenti, i genitori dovranno compiere un giro circostanzioso per portare i figli a scuola in due quartieri diversi e dovranno pure raggiungere i loro posti di lavoro. Ogni lamentela in proposito però è stata stigmatizzata dagli Amministratori come capricci di chi non voleva compiere un piccolo sacrificio in vista di un bene collettivo.

La difficoltà oggettiva di conciliare gli orari scolastici con gli spostamenti del personale docente per raggiungere le sedi volute dal Comune creerà certamente problemi didattici e, in qualità di docente mi chiedo: per alunni che hanno già vissuto il disagio della didattica a distanza nel periodo COVID, quali ricadute avrà quest’ulteriore complicazione sulla loro formazione?

Nel caso casertano, i genitori hanno prodotto un ricorso al TAR, ma a Benevento ciò non è stato possibile, non per indifferenza dei cittadini e degli insegnanti delle due scuole verso un problema così delicato quale la formazione scolastica, ma per un atteggiamento di assoluta riservatezza sugli atti tenuto dall’Amministrazione comunale, che ha rilasciato sì dichiarazioni ai media in molte occasioni, ma ha non ha permesso di visionare i progetti e le delibere relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici “Abbattimento degli edifici Torre e Sala di Benevento e ricostruzione di un unico complesso scolastico” CUP: J82C21003160006,  se non a marzo del 2024. Solo allora i cittadini di Benevento hanno potuto comprendere la portata dell’intervento e hanno potuto organizzare una reazione di protesta, che ha visto appunto la nascita spontanea del comitato civico che rappresento e altre iniziative da parte degli insegnanti delle scuole interessate.

Con il comitato, abbiamo lanciato una petizione on line e raccolto firme in presenza, raggiungendo poco meno di 500 adesioni, per chiedere di evitare l’abbattimento delle scuole. Malgrado la richiesta di colloquio rivolta al Sindaco, per discutere dei tanti problemi del caso, egli non ha mai concesso un incontro.

La protesta è nata per molti motivi:

  • Le due scuole non sono affatto in condizioni di degrado tale da richiedere l’abbattimento, anzi fino a giugno sono stati sedi scolastiche frequentate fino agli esami di licenza media;
  • In particolare la scuola media “Federico Torre” è opera dell’Arch. Vincenzo Miccolupi, esponente del razionalismo, ed è censita anche in una lista di beni architettonici stilata dal Ministero dei Beni Culturali, se ne può vedere la scheda sul sito: https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/scheda-opera?id=3755, pertanto essa è una testimonianza artistica e come tale va salvata;
  • la mancanza di tempestiva organizzazione da parte dell’Ente comunale ha costretto lo smistamento degli alunni su sedi assai distanti dal luogo in cui sorge la loro scuola, non tenendo conto delle difficoltà didattiche che si creano e costringe docenti, personale ATA, famiglie e alunni a sacrifici che dureranno almeno due anni, nella migliore delle ipotesi. Anche a Benevento sono state promesse le famose navette per il trasporto, ma occorre un piano regionale per averle, che non è stato varato.
  • Benevento forse non aveva neppure titolo per beneficiare dei fondi messi a disposizione per finanziare i progetti partecipanti al PNRR. Infatti, il Comune di Benevento ha avuto 2 punti in più rispetto a quelli stabiliti dal bando per un (possibile) errato calcolo ministeriale, passando da 46 punti effettivi a 48 punti. Questi 2 punti sono bastati per ammettere il Comune di Benevento come ultimo dei beneficati dei fondi PNRR, come risulta dall’Avviso pubblico prot. n. 48048 del 2 dicembre 2021 – Missione 2, scavalcando di fatto altri Comuni che avevano chiesto analogamente il finanziamento. In relazione alla vulnerabilità sismica, infatti, il bando assegna 6 punti per un indice di rischio sismico compreso tra 0,2 e 0,4, che è appunto il range in cui ricade il valore definito dai tecnici verificatori incaricati dal Comune nel 2018, cioè 0,32 e 0,33. La scheda del Ministero recepisce il dato corretto trasmesso dal Comune di Benevento, ma fa corrispondere, allo stesso, il valore massimo del punteggio: 8 punti, invece di 6.

In realtà, il progetto presentato da Benevento avrebbe dovuto avere 46 punti, restando pertanto escluso dal finanziamento.

Altri numerosi motivi che hanno indotto la protesta riguardano gli aspetti urbanistici ed edificatori del progetto del Comune, che lo rendono, a nostro avviso, non conforme alle direttive generali del PNRR, e che tralascio per brevità.

Per le ragioni esposte, chiediamo che Lei, Signor Ministro, esprima il suo autorevole parere circa l’abbattimento delle scuole Torre e Sala di Benevento; il Suo intervento potrà salvare sia tanti ragazzi da anni di frequenza scolastica resa poco funzionale da un’Amministrazione non troppo attenta ai problemi educativi, sia salvare un’opera architettonica in una città come Benevento, che ha conosciuto già troppe distruzioni: per cause naturali, per cause belliche e, purtroppo, per miope politica urbanistica.

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