Paola Caruso, a nome del Comitato civico “Salviamo le scuole Torre e Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio” si fa latrice di una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione Valditara che ha per oggetto lo smantellamento della Scuola Torre che lunedi prossimo sarà avviato per far posto ad una nuova struttura nell’ambito del PNRR.
Il comitato da sempre è assai critico nei confronti della decisione del Comune che invece, come spesso ripetuto dal sindaco Mastella, sulla demolizione e poi ricostruzione dell’immobile è sempre stato irremovibile e risoluto, non lasciando mai spazio ad ipotesi di riammodernamento che invece comitato ed insegnanti avevano proposto in alternativa alla soluzione decisa da Palazzo Mosti. Di seguito la versione integrale della missiva inviata al ministro nella quale si invita Valditara ad esprimere un giudizio sull’abbattimento della scuola.
Onorevole Ministro,
mi chiamo Paola Caruso, sono un’insegnante di Materie Letterarie del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento, Le scrivo in qualità di rappresentante del comitato civico nato spontaneamente per protesta contro l’abbattimento di due scuole di Benevento e che si è denominato Salviamo le scuole Torre e Sala dall’abbattimento e il quartiere Mellusi dallo scempio.
Il Suo intervento a proposito del caso di abbattimento della scuola “Lombardo Radice” di Caserta, mi ha spinta a chiedere il Suo autorevole parere anche sul caso beneventano, per le notevoli analogie con quello casertano. Anche a Benevento infatti è a rischio il diritto allo studio di ben 1250 studenti di scuola primaria e secondaria inferiore:
La difficoltà oggettiva di conciliare gli orari scolastici con gli spostamenti del personale docente per raggiungere le sedi volute dal Comune creerà certamente problemi didattici e, in qualità di docente mi chiedo: per alunni che hanno già vissuto il disagio della didattica a distanza nel periodo COVID, quali ricadute avrà quest’ulteriore complicazione sulla loro formazione?
Nel caso casertano, i genitori hanno prodotto un ricorso al TAR, ma a Benevento ciò non è stato possibile, non per indifferenza dei cittadini e degli insegnanti delle due scuole verso un problema così delicato quale la formazione scolastica, ma per un atteggiamento di assoluta riservatezza sugli atti tenuto dall’Amministrazione comunale, che ha rilasciato sì dichiarazioni ai media in molte occasioni, ma ha non ha permesso di visionare i progetti e le delibere relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici “Abbattimento degli edifici Torre e Sala di Benevento e ricostruzione di un unico complesso scolastico” CUP: J82C21003160006, se non a marzo del 2024. Solo allora i cittadini di Benevento hanno potuto comprendere la portata dell’intervento e hanno potuto organizzare una reazione di protesta, che ha visto appunto la nascita spontanea del comitato civico che rappresento e altre iniziative da parte degli insegnanti delle scuole interessate.
Con il comitato, abbiamo lanciato una petizione on line e raccolto firme in presenza, raggiungendo poco meno di 500 adesioni, per chiedere di evitare l’abbattimento delle scuole. Malgrado la richiesta di colloquio rivolta al Sindaco, per discutere dei tanti problemi del caso, egli non ha mai concesso un incontro.
La protesta è nata per molti motivi:
In realtà, il progetto presentato da Benevento avrebbe dovuto avere 46 punti, restando pertanto escluso dal finanziamento.
Altri numerosi motivi che hanno indotto la protesta riguardano gli aspetti urbanistici ed edificatori del progetto del Comune, che lo rendono, a nostro avviso, non conforme alle direttive generali del PNRR, e che tralascio per brevità.
Per le ragioni esposte, chiediamo che Lei, Signor Ministro, esprima il suo autorevole parere circa l’abbattimento delle scuole Torre e Sala di Benevento; il Suo intervento potrà salvare sia tanti ragazzi da anni di frequenza scolastica resa poco funzionale da un’Amministrazione non troppo attenta ai problemi educativi, sia salvare un’opera architettonica in una città come Benevento, che ha conosciuto già troppe distruzioni: per cause naturali, per cause belliche e, purtroppo, per miope politica urbanistica.