La vicenda della Denso di Pianodardine è stata al centro di un incontro presso il Vescovado di Avellino,dove gli ex operai dell’azienda specializzata nella produzione di sistemi termici per abitacoli hanno portato le proprie istanze di aiuto.
Gli operai difendono la propria posizione e la propria dignità di persone e di lavoratori: “Sappiamo che, alla Denso, probabilmente non metteremo più piede. Siamo stati scavalcati da chiunque, nonostante avessimo fatto da tappabuchi per anni. L’azienda non ha voluto sapere nulla, licenziandoci a ottobre, quando potevamo ancora contare sugli ammortizzatori sociali. Siamo stati superati da ragazzi di vent’anni. Non c’è stato un criterio da parte di nessuno. Siamo persone che hanno bisogno di aiuto perché, a dicembre, non potremo nemmeno mettere un piatto a tavola”- le parole piene di rabbia ma di chi non ha ancora perso la dignità riecheggiano nella sala- gli operai chiedono di trovare un accordo.
“Io penso che l’azienda abbia cercato di fare la furba. Dovremmo raccogliere quello spirito di solidarietà che dovrebbe caratterizzare una piccola provincia”- le parole di Gaetano Alfieri segretario della UILM di Avellino. “Al momento sono state effettuate tre assunzioni, ma è chiaro che noi puntavamo su una mobilità anticipata, mentre l’azienda ha sempre tentennato.Alfieri sottolinea che anche Confindustria non può imporre ai propri associati determinate scelte e afferma di voler tentare un’operazione ad Avellino per andare incontro anche a chi è stato discriminato, lavoratori che per anni hanno dimostrato di avere un valore anche professionale. “Già domani, chiederemo a Confindustria un tavolo per trovare aziende sensibili ad accogliere l’appello dei sindacati e inglobare lavoratori”.
Giuseppe Zaolino, segretario generale della Fismic/Confsal riporta che l’amministratore della Denso, avrebbe affermato anche in presenza di Confindustria, di non poter più mantenere l’accordo.
“Dobbiamo dire che questa riunione è servita a fornire un cronoprogramma di consapevolezza. Tutti hanno compreso che la crisi di Stellantis, che è diventata la crisi della Denso, chiude le porte a una possibilità immediata di inserimento per questi 16 lavoratori.Noi, insieme al Vescovo, che è d’accordo con tutti noi, e con la consapevolezza dei lavoratori, stiamo provando a diluire queste opportunità di lavoro nelle fabbriche della Federmeccanica, ovvero degli industriali della provincia, che dovranno fare assunzioni a partire da settembre.
Per ora abbiamo ricevuto una solidarietà ufficiosa. Immaginiamo che, nell’arco dei quattro mesi, da settembre a dicembre, possiamo offrire una soluzione concreta.
Fermo restando l’impegno della Denso, che è un impegno scritto con scadenza nel 2026, se la situazione migliora, anche la Denso non potrà non considerare il rientro di un gruppo di questi lavoratori in futuro.
“Io consiglierei di puntare sul lavoro e non sull’euro. Sarebbe un buon segnale, perché stiamo dialogando con un gigante”, le parole del Vescovo Aiello. “Il patto sociale degli anni ’70 non esiste più. Purtroppo, il vento politico spira in un’altra direzione. Più dell’euro, ribadisco, occorre dare un segnale di riconciliazione”.
La situazione ora sarà ripresa a fine agosto, ma i lavoratori con il loro portavoce Sergio Trezza non si arrendono. “Il Vescovo è stato straordinario, come sempre. È la terza volta che ci riceve. Quindi siamo fiduciosi, il che vuol dire che a inizio settembre ci ritroveremo per fare il punto della situazione e speriamo che ci sia qualche soluzione”.
I lavoratori al termine dell’incontro hanno dichiarato che chiederanno un incontro anche al Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso.