C’era una volta la buffer zone, quell’area attorno alla Chiesa di Santa Sofia, delimitante il bene Unesco patrimonio dell’umanità. Nella buffer zone molte cose non erano e non sono ammesse; non lo erano le friggitorie, oggi però ci sono i kebabbari, sorte e poi sparite quando nel 2011 ci fu il riconoscimento della chiesa nazionale longobarda e non lo sono i dehors per cui “tanto reo tempo si volse” e continua a volgersi.
Niente partite di pallone, niente biciclette, niente contravvenzione alle più elementari norme del rispetto di un’opera d’arte come la millenaria e più chiesa di Santa Sofia. Peccato che l’intento si limiti però all’enunciato, perchè all’atto pratico accade di tutto e di più.
A tutto questo vuole opporsi l’Amministrazione comunale e il sindaco Mastella che ieri ha inaugurato con un nuovo taglio di nastro un’altra eccellenza nostra sotto egida Unesco che è la Via Appia. “Santa Sofia va rispettata”, tuona il sindaco Mastella, per cui non sarà più tollerato nulla che ecceda i limiti della decenza.