“Trascurare la questione delle Aree interne – che attraversa per intero il Paese, da nord a sud – rischia di ledere i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e di allargare ulteriormente il fossato tra zone ricche e povere, fossato che in molte situazioni è vissuto già all’interno di una stessa Regione. Mentre auspichiamo, con il cardinale presidente, ‘politiche serie e stabili a sostegno della natalità e della famiglia’, riteniamo che ‘un’idea seria di accoglienza può dare futuro alle Aree interne e anche al nostro Paese'”. Lo affermano nel “Messaggio alle nostre Chiese” i vescovi delle Aree interne riuniti a Benevento il 16 e 17 luglio.
A loro avviso, “le Aree interne costituiscono la parte consistente e fragile di tutto il Paese (nord, centro, sud), pur custodendo esse potenzialità straordinarie. In un tempo in cui la distanza relazionale crea vere e proprie disconnessioni umane e lo spazio, quello verde soprattutto, va rarefacendosi, queste vaste porzioni di territorio, dotate di paesaggio e di un ricco patrimonio storico-artistico ed enogastronomico, dove le relazioni umane sono vissute in modo autentico, si rivelano infatti di una ricchezza sorprendente anche allo sguardo più distratto”.
“Sono questi i luoghi – come ha detto per tutti il nostro presidente, il cardinale Matteo Zuppi – ‘che hanno la forza di essere comunità, luoghi dove i legami si rinsaldano e ci si ritrova’. Perciò, ha aggiunto, ‘è necessario partire dalle ‘periferie’, espressione felice di Papa Francesco, per capire anche tutto il resto. Il centro, infatti, si capisce dalle periferie’. Terreno fecondo per il futuro potrà essere anche una nuova pastorale rurale, capace di valorizzare il mondo dei lavoratori della terra”.
“È compito primario della politica – con il concorso dei corpi intermedi – elaborare un piano globale per valorizzare tale risorsa: è stato in tal senso importante
l’incontro avuto con l’Anci, nel quale abbiamo condiviso comuni obiettivi”, aggiungono i vescovi riuniti a Benevento.
I partecipanti spiegano che nel loro incontro “a spronarci sono state anche le parole di papa Francesco, che il 20 gennaio 2024, ricevendo l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, ha tra l’altro affermato: ‘I piccoli Comuni, soprattutto quelli che fanno parte delle cosiddette Aree interne, e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità.
I cittadini che li abitano, una porzione significativa della popolazione, scontano divari importanti in termini di opportunità, e questo resta una fonte di disuguaglianza’”.
“Esprimiamo viva e sincera gratitudine ai sacerdoti e agli operatori pastorali che con generosità lavorano nei territori interni affrontando non poche difficoltà: anche la formazione nei seminari dovrà tener conto di queste problematiche”, conclude il Messaggio, che ricorda anche quanto detto a chiusura dell’analogo incontro due anni or sono: “ci impegniamo a restare! La Chiesa non vuole abbandonare questi territori, senza per questo irrigidirsi in forme, stili e abitudini che finirebbero per sclerotizzarla.
In tal senso ci impegniamo ad aiutare i nostri giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e ci impegniamo ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove”.