Con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica Mattarella l’autonomia differenziata, dopo 6 giorni dalla sua approvazione definitiva da parte del Parlamento, è legge dello Stato. Uno dei due capisaldi di questo governo di Destra è arrivato a compimento, l’altro, il Premierato, è in via di ultimazione del suo iter parlamentare.
E le polemiche fioccano. Il Consiglio regionale della Campania ha già approvato con 36 voti favorevoli e 9 voti contrari la deliberazione consiliare per chiedere l’indizione del referendum abrogativo. Lo prevede l’articolo 75 della Costituzione prevede che un referendum abrogativo possa essere chiesto da 500mila cittadini oppure da cinque Consigli regionali.
La battaglia, quindi, si concentra sulla questione del referendum. Il sindaco di Benevento Mastella, fieramente avverso all’Autonomia differenziata, ha espresso scetticismo circa la riuscita dei intervenendo ieri alla firma del protocollo d’intesa tra Asi e Sef a Ponte Valentino
E oggi, indotto dalla stampa, è tornato a parlare di autonomia differenziata anche Monsignor Accrocca che, in occasione della celebrazione della festività della Madonna delle Grazie e durante la sua omelia, aveva duramente messo in guardia dai rischi di un provvedimento del genere asserendo che anche all’interno delle regioni si assiste a sperequazioni che non vanno in direzione di una maggiore distribuzione delle ricchezze.
Circa i referendum e ad una partecipazione attiva Accrocca non si esprime direttamente ma fa sapere che seguirà l’orientamento che vorrà assumere la Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, che ha già espresso forti perplessità nei confronti del provvedimento stesso così come si evince dal testo approvato dal Consiglio episcopale permanente il 22 maggio scorso nel corso dei lavori della 79 esima Assemblea Generale.