“La chiusura del pronto soccorso di Sant’Agata de’ Goti rappresenta un’interruzione di pubblico servizio, bisogna immediatamente ripristinare il normale funzionamento dello stesso ricercando il personale tra quello disponibile al San Pio o in convenzione”.
A dirlo è Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier che ha scritto al direttore generale della Tutela della Salute della Regione, Antonio Postiglione, al Capo di Gabinetto, Almerina Bove, e al Procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro. “D’altra parte a dirlo è stata la stessa Regione Campania che in una circolare di ottobre 2020 inviata ai direttori generali affermava: ‘Si comunica ai Direttori Generali che la chiusura di un pronto soccorso può configurare ipotesi di interruzione di pubblico servizio e costituisce comunque una misura straordinaria ed eccezionale’. Per cui, non ci sono dubbi, o si ripristina il servizio o si rischia di perpetuare in un reato”, rincara Barone.
“La Regione può e deve intervenire, la chiusura del Pronto Soccorso di Sant’Agata de’ Goti per ben 14 ore su 24 al dì mette a rischio la salute dei cittadini di un importante comprensorio, tra l’altro distante oltre 40 chilometri dall’ospedale più vicino in territorio sannita, non garantendo il diritto alla salute, in particolare per le emergenze, nei tempi previsti per gli interventi urgenti”, afferma Barone che nella missiva aggiunge: “Tra l’altro verrebbe violato l’articolo 32 della Costituzione che ‘tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’ ed è assoluta competenza dell’Azienda Ospedaliera San Pio ricercare tra il proprio personale medico e paramedico chi deve garantire il servizio emergenza-urgenza a Sant’Agata de’ Goti e la Regione deve vigiliare affinché ciò accada”.
Il dirigente della Lega nella lettera inviata ai vertici della Regione e al Procuratore della Repubblica di Benevento scrive che “il provvedimento potrebbe essere illegittimo, incostituzionale oltre che dannoso; illegittimo perché potrebbe costituire una interruzione di pubblico servizio; incostituzionale perché nega il diritto a ricevere cure e lede il diritto alla salute; dannoso perché chiudere un pronto soccorso che rappresenta il primo presidio per le emergenze in un’area vasta con distanze siderali dall’ospedale del capoluogo per una rete viaria antidiluviana è pericoloso”.
Barone chiede al direttore generale della Sanità regionale e al capo di gabinetto “di intervenire, con ogni mezzo di legge, affinché il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata de’ Goti non venga chiuso e in ogni caso di conoscere i criteri oggettivi che hanno indotto il management dell’AO San Pio ad adottare una simile decisione di interruzione del servizio per 14 ore al giorno, causando un serio problema in una realtà che dista oltre 40 chilometri dall’ospedale del capoluogo di provincia”.