L’ombra del Covid è ormai lontana dal nostro quotidiano ma nonostante abbia contrassegnato un periodo storico drammatico a livello planetario, oggi si pone sotto una nuova luce. Da uno studio tutto italiano dell’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli, è emerso che il Sars-Cov-2 ha antigeni simili a quelli tumorali.
Questo vuol dire che le persone vaccinate o che hanno contratto l’infezione da Coronavirus mostrano una risposta immune crociata, l’esposizione agli antigeni del virus potrebbe rappresentare una sorta di”vaccinazione preventiva” per alcuni tumori, come quelli del fegato, del colon, del seno, e melanoma.
A spiegare il meccanismo di azione è il direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, e coordinatore dello studio, Luigi Buonaguro che sottolinea anche di come le cellule del sistema immunitario di soggetti vaccinati o che hanno avuto il Covid, siano in grado di rispondere agli antigeni virali e tumorali.
Questa condizione di risposta immunologica determinata dagli antigeni virali e la memoria immunitaria che ne è scaturita, assume un importante valore in termini di protezione nello sviluppo di un tumore.