Amministrazione comunale che incassa il cahier de doleances degli insegnanti della scuola Torre che si dicono indignati per le scelte logistiche dell’ Amministrazione comunale. La loro critica si attaglia al prossimo abbattimento del complesso di edifici che compone la scuola e se da un lato non entrano nel merito delle problematiche tecniche, la loro doglianza afferisce molto invece “al rapporto con i ragazzi”, così come scrivono i docenti.
In sostanza le accuse che muove il corpo docente stanno tutte nella ancora nebulosa, a loro avviso, strategia del Comune per la “sistemazione” dei circa 500 alunni, a 70 docenti e 25 fra amministrativi e collaboratori scolastici per i quali l’Amministrazione non ha ancora spiegato come pensa di agire. Contestano la dislocazione su tre edifici e questo sostengono comporterà difficoltà evidenti nella copertura adeguata delle 18 ore settimanali mattutine.
“Pensare di poter distribuire un orario settimanale in maniera che tutti gli insegnanti siano presenti “in orario” nelle varie classi dislocate nelle varie zone della città ci sembra fantascienza”, dicono i professori. “Abbiamo confidato nel buon senso degli interlocutori m ma rileviamo l’atteggiamento irrispettoso di chi dovrebbe rappresentarci come cittadini e rappresentare “il riferimento” per la nostra città.
Mai fino ad ora c’era stata tanta virulenza anche nei toni, un segnale che dovrebbe indurre a riflessione Via Annunziata. Che replica attraverso l’assessore ai LLPP Pasquariello che non le manda a dire e accusa gli insegnanti di “scarsa conoscenza dei fatti o addirttura di travisarli.” Pasquriello sostiene che sono state vagliate tutte le ipotesi possibili che arrecassero meno disagi per tutti, compresa quella di un unico edificio che fosse idoneo ad ospitare l’intera popolazione scolastica, ipotesi insostenibile economicamente, e quindi la scelta dei tre edifici, tutti ristrutturati e perfettamente idonei all’utilizzo, resta l’unica possibile.
“L’Amministrazione Mastella continuerà ad essere al fianco della popolazione scolastica delle “Federico Torre” e della “Nicola Sala” cercando di alleviare un disagio che non potrà essere del tutto eliminato ma che porterà di qui a due anni al risultato di avere scuole nuove e funzionali. Poi la stoccata ai suoi interlocutori.
“Sono certo che, del pari, in un mondo “ideale” (e nemmeno troppo ideale…), gli insegnanti delle scuole sapranno svolgere al meglio il loro ruolo di comunità educante che affronta qualche disagio per un superiore obiettivo comune.”