Un ginepraio dal quale è difficilissimo uscirne. Parliamo della vicenda dell’Eic, l’ente idrico campano, che avrebbe dovuto gestire l’acqua nella nostra regione e che invece sta diventando questione contorta e di difficile soluzione. Tra ricorsi al Tar, pareri della Corte dei Conti e libere interpretazioni si è finiti per entrare in un cono d’ombra da cui sembra complicato cavarsi fuori, mentre il bando regionale è impantanato e la politica è in difficoltà.
Altrabenevento, che anche su questo argomento ha approfoindito il proprio interesse, prova a fare il quadro della situazione alla luce anche del Consiglio comunale di ieri a Benevento che ha ribadito la delibera di adesione a Sannio Acque nonostante la Regione stessa abbia comunicato il proprio adeguamento alla sentenza della Corte dei Conti che di fatto azzera tutto.
“E’ un colossale pasticcio quello prodotto finora dall’Ente Idrico Campano per la costituzione di Sannio Acque srl, la società mista pubblico-privata che dovrebbe gestire il servizio idrico integrato (fornitura di acqua e depurazione) in tutta la provincia di Benevento” esordisce Gabriele Corona, leader di Altrabenevento.
“Gli atti finora prodotti per imporre ai Comuni l’adesione alla società sono stati impugnati dinanzi al TAR dal Comune di Baselice e intanto censurati dalla Corte dei Conti e quindi la Regione Campania non ha potuto bandire la gara per individuare il soggetto privato che dovrebbe partecipare con il 45% del capitale ma con poteri di gestione che di fatto vanificano il controllo pubblico maggioritario.
Lo spiega in una nota del 3 aprile il Direttore del Ciclo Integrato delle Acque della Regione, Antonello Barretta, il quale comunica al Comune di Benevento che lo Statuto deve essere rifatto e approvato dal Consiglio di Distretto Sannita.
Barretta poi si avventura in una contorta interpretazione della Sentenza del Consiglio di Stato n. 7476/2021 che, secondo lui, avrebbe stabilito che i Comuni devono aderire obbligatoriamente alla società e quindi sarebbero inutili le delibere dei vari Consiglio Comunali.
In realtà la sentenza citata non si riferisce alla adesione diretta dei comuni alle società a capitale misto pubblico-privato ma Barretta tenta disperatamente di aggirare i consigli comunali che dopo le delibere approvate su richiesta del coordinatore di distretto Sannita EIC, Pompilio Forgione, censurate dalla Corte dei Conti, non vogliono più approvare ulteriori atti.
E allora, chi dovrà sottoscrivere le quote pubbliche fino al 55% del capitale sociale di Sannio Acque srl ?
Nella lettera della Direzione Ciclo delle Acque della Regione si legge: “in materia di gestione del Servizio Idrico Integrato la norma di cui all’art. 5, comma 3 del D.Lgs 175/2016 deve essere interpretata nel senso di ricondurre le relative prescrizioni in capo all’ente di governo d’ambito che dovrà trasmettere l’atto deliberativo di assunzioni di partecipazioni o di costituzione della nuova società alla competente Sezione della Corte”.
Quindi, pare proprio che secondo la Regione, debba essere il Consiglio di Distretto Sannita a deliberare l’adesione alla società Sannio Acque in rappresentanza dei singoli comuni del Sannio.
E’ l’ennesima clamorosa sorpresa dell’iter che secondo l’EIC e il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, avrebbe dovuto condurre nel 2023 a costituire il nuovo gestore idrico della provincia di Benevento e che invece si è impantanato.
Vedremo prossimamente quale delibera proporrà Pompilio Forgione ai 30 “signori delle acque” cioè i componenti del Consiglio del Distretto Sannita.”