“La Tiroide Fra Passato, Presente e Futuro” è l’importante convegno scientifico svoltosi sabato 23 marzo presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici di Benevento. Il tema del convegno ha riguardato la patologia tiroidea da sempre in continuo aumento, in particolare nella popolazione delle zone interne per la storica carenza di iodio ambientale.
Si tratta di una patologia caratterizzata dallo sviluppo di noduli tiroidei, in circa il 5-7% della popolazione adulta, soprattutto femminile, e che necessitano di essere correttamente diagnosticati e clinicamente monitorati.
Infatti, dal 5 al 15% possono trasformarsi da forme benigne in lesioni neoplastiche che necessitano di trattamento chirurgico. Pertanto, è fondamentale la valutazione clinica del paziente mediante la visita del medico di medicina generale a cui seguiranno gli approfondimenti ecografici ed eventualmente citologici da parte degli specialisti. Ed infine nei casi gravi anche il ricorso alla chirurgia tiroidea.
Come evidenziato dai responsabili scientifici del convegno, i medici Ernesto Rossi e Sara Colarusso, la diagnosi e la cura della patologia tiroidea necessita di una competenza multidisciplinare formata da medici di medicina generale, endocrinologi, endoscopisti, citologi e chirurghi. Quindi fondamentale è la collaborazione tra Ospedale e Territorio le cui rispettive professionalità devono lavorare e collaborare in sinergia con l’obbiettivo di prendersi cura della salute della popolazione, come evidenziato dalla dottoressa Maria Cristina Lucarelli direttore del distretto sanitario Alto Sannio – Fortore.
Gli argomenti affrontati nel convegno sono stati relazionati da autorevoli medici specialisti, tra cui Carlo Iannotti sulla Diagnostica ecografica del collo, Antonio Antonino sulle Linee guida e i nuovi approcci chirurgici della tiroide, Pasquale Goglia sulla Citologia del nodulo tiroideo, Maria Luisa Landi sulla Terapia dell’ipotiroidismo. A conclusione del convegno si è svolta la “Tavola Rotonda: stato dell’arte sulla vitamina D” che rappresenta un tema di importante attualità e la cui gestione coinvolge diversi specialisti.
Per stabilire la corretta terapia nelle varie forme carenziali, come riportato anche nella nota 96 dell’AIFA, è necessario un accurato dosaggio biochimico di laboratorio della vitamina D, argomento quest’ultimo relazionato da Dino De Conno, Responsabile del laboratorio di analisi del Distretto Alto Sannio Fortore, che ha esposto ai medici le criticità dei diversi metodi analitici di laboratorio attualmente in uso.
Diversi sono stati gli interventi dei partecipanti al Convegno ed alla Tavola rotonda, con domande su casi clinici reali, in cui hanno potuto acquisire il parere e le valutazioni dei vari specialisti di settore.
Daniele De Conno
