Il tragico gesto dell’agente di polizia penitenziaria, di 55 anni, che si è tolto la vita a Serino e che segue di una sola settimana un gesto analogo di un agente di Cosenza, accresce la nostra attenzione e il nostro impegno sull’aumento esponenziale dei suicidi: 11 tra il personale penitenziario negli ultimi due anni, 5 nel 2023, 4 nel 2022 e 2 in questo scorcio di nuovo anno”. Così, in una nota, Aldo Di Giacomo segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria.
I dati ufficiali più aggiornati risalgono al 2022: 72 suicidi, così suddivisi: 16 nei Carabinieri; 8 nella Guardia di finanza; 3 dell’Esercito; 4 della Polizia penitenziaria; 24 della Polizia di Stato; 8 della Polizia locale; 5 Guardie giurate; 2 Vigili del fuoco; 2 dell’Aeronautica militare e marina. Nel corso del 2021 sono stati catalogati 57 suicidi, nel 2020 erano 51.
“In effetti, il suicidio è così diffuso in queste professioni che – commenta Di Giacomo – il numero di agenti di polizia morti per suicidio è più del triplo rispetto a quelli feriti a morte nell’esercizio delle loro funzioni. Una forte componente è connessa allo stress psico-fisico in moltissimi suicidi.
E tra le molteplici cause, emerge proprio lo stress intenso cui le forze dell’ordine sono esposte quotidianamente, specie nelle carceri dove il personale solo nell’ultimo quadrimestre 2023 ha subito 514 aggressioni per un totale di oltre 1.800 in tutto l’anno.
In Italia abbiamo delle grandi difficoltà, primo fra tutte non si indaga. Noi abbiamo chiesto di avere chiarezza su queste morti, perché è giusto che venga data una risposta in tempi rapidi, anche perché se si continua così a nascondere sempre il problema, tutte queste morti non avranno mai una risposta”.
“È una situazione intollerabile che – conclude Di Giacomo – ci angoscia profondamente con il pensiero rivolto alle famiglie dei nostri colleghi”.