La vicenda delle commissioni consiliari. Un caso che scuote il Palazzo ma che trova tutti i consiglieri asserragliati nell’unica posizione possibile che gli conviene e cioè fare blocco compatto a difesa delle loro guarentigie. Noi che scriviamo e che conosciamo bene la genesi delle sedute, siamo nella condizione ideale per potere definire bene la questione e per potere affermare, senza essere ne ottusi e ne “inciucissi”, che alcune di esse non durano che pochissimi minuti ma fruttano lo stesso gettone come se durassero ore.
Non è in discussione la natura delle commissioni e neppure il gettone di presenza moltiplicato dalla Finanziaria del 2022; è in discussione l’inflazione di sedute che continuano a riunirsi e che suscitano moltissime perplessità. Ora, non crediamo che una città indifferente come Benevento si stracci le vesti oppure provi sdegno verso questo assalto alla diligenza, non lo crediamo, ma neppure è tollerabile che chi sollevi il problema che esiste venga liquidato come un Minus Habens.
Chi come noi vive le commissioni e da voce alle numerose iniziative di chi ci lavora per davvero sa bene che per molti quell’impegno è serio. Se poi a qualche presidente non sta bene la nostra presenza ce ne faremo una ragione ma lo denunceremo con nome e cognome, ben consapevoli che quella è un’assise pubblica e che nessuno può arrogarsi l’arbitrio di espellere chicchessia, sia pure ispirato dall’alto, e chi ci rimette alla fine è l’informazione ed anche la passerella individuale dei consiglieri, magari davanti al proprio elettorato di riferimento che spesso è liquido assai.
Sul problema non si placa Altrabenevento che prosegue lancia in resta dopo avere pubblicato tabelle, nomi e appannaggi.
“Altra Benevento ha pubblicato le tabelle dei compensi scandalosi e i verbali delle commissioni durate pochi minuti per il gettone di € 43 euro a testa, uno schiaffo ai cittadini in difficoltà, ma i loquaci consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, tribuni in Consiglio Comunale, sono rimasti in imbarazzato silenzio con la speranza che la stampa amica li aiuti a nascondere la vergogna.
Il sindaco fa sapere che lui non c’entra, invece si agita preoccupato il Presidente del Consiglio che però si limita ad invitare a consiglieri ad essere sobri mentre la Segreteria Generale paga i gettoni del mese di gennaio di quest’anno che costano 37.491,74 euro, una indecenza.
Per ogni presenza in consiglio e commissione, al singolo consigliere si pagano € 42,90 dal 2016 ma dal 2022 è aumentato il tetto massimo mensile: era di € 1.706 due anni fa, aumentato € 2.022 l’anno scorso e salito quest’anno a € 2.415.
Quindi, per incassare più soldi, i consiglieri devono fare più commissioni che durano sempre meno anche per semplici informazioni o discussioni non pertinenti.
A gennaio del 2002 le sedute di commissioni furono 277 per la spesa di 11.883,30 euro e nessun consigliere percepì il massimo, ma ancora non era chiara l’applicazione della Legge Finanziaria.
A gennaio 2023 i consiglieri hanno partecipato a 648 sedute di discussione per la spesa di € 30.054, uno solo percepì il massimo consentito di € 2.022.
A gennaio 2024 le presenze sono diventate 827, in un solo mese, da parte di consiglieri che però svolgono sempre la stessa attività istituzionale senza ulteriori competenze o aggravio di responsabilità.
Nella Tabella allegata alla ultima determina di liquidazione non sono indicati i nomi dei consiglieri, compaiono solo numeri di matricole. Neppure i consiglieri di opposizione hanno protestato per questo modo inaccettabile di nascondere l’identità dei “rappresentanti del popolo”.
I cittadini hanno il diritto, riconosciuto per legge, di sapere quanto percepiscono i singoli consiglieri e perciò abbiamo elaborato la tabella che qui pubblichiamo, con la indicazione dei nomi, i gettoni, e i compensi. Si nota che cinque consiglieri hanno raggiunto il massimo consentito di € 2.415 euro.
Rosetta De Stasio, consigliere di opposizione di destra, che ha partecipato ad un consiglio comunale e 65 riunioni di commissione (praticamente tre al giorno);
Angelo Miceli, consigliere di opposizione di centro sinistra, con una presenza in consiglio ed altre 60 in commissioni;
Antonio Picariello, transitato dall’opposizione alla maggioranza, che ha partecipato ad un consiglio e 58 commissioni;
Luigi Scarinzi, consigliere di maggioranza perennemente traballante, una presenza in Consiglio ed altre 58 in commissione;
Giovanni Zanone, consigliere segretario politico di Mastella, un consiglio comunale e la presenza in 57 sedute di commissioni anche per delega di altri colleghi.
Siamo convinti che dopo questa denuncia pubblica, che si aggiunge alle altre due sullo stesso argomento, adesso qualcuno si degnerà di rispondere qualcosa, magari per annunciare le solite querele ad Altra Benevento, perché sicuramente i giornalisti locali si scateneranno per pretendere chiarimenti da fornire ai cittadini.”