A Palazzo Mosti era prevista stamattina la riunione dell’assemblea dei sindaci dell’Ato e come spesso accade negli ultimi tempi si sono presentati non più di sei sindaci sui 78 comuni e il risultato è che per l’ennesima volta la seduta è andata deserta. Questa vicenda dell’Ato sta diventando giorno dopo giorno una sorta di commedia dell’assurdo nella quale la politica con la p minuscola imperversa in lungo e in largo e rende questo organismo, nato per dirimere una volta per tutte la questione rifiuti, praticamente paralizzato nelle sue funzioni.
E’ una sorta di sversatoio di cadreghe per il potere politico con l’aggravante che produce poco o nulla. Eppure c’è la legge regionale 14 del 2016 che ne sancisce i crismi ma non sembra essere sufficiente contro lo strapotere degli interessi di campanile che sembrano prevalere in modo assoluto.
Di qualche giorno la polemica sul nuovo soggetto pubblico che dovrebbe avere maggior sorte rispetto alla Seam e la paventata esclusione dei privati seccamente smentita dai vertici Ato “una ipotesi mai contemplata, immaginata o valutata dal Consiglio d’Ambito”, tenne a precisare il presidente Iacovella per il quale “con la costituzione della società pubblica saranno avviate le opportune valutazioni tecnico-economiche che dovranno portare, a valutare la convenienza di continuare con la gestione affidata ai soggetti privati o procedere con una gestione diretta dei servizi, quindi attrezzarsi con gli automezzi, le dotazioni, la logistica e il necessario know-how.”
le dichiarazioni nel video che segue