Nuova mazzata della Corte dei Conti sulle aspirazioni del distretto idrico sannita. La magistratira contabile dopo il caso di Paduli ha espresso parere negativo sulle delibere di adesione dei comuni di Dugenta e Sant’Agata de Goti, amministrazioni che si possono ancora definire filomastelliane, e la motivazione sta tutta nella non ben motivata opzione della formula pubblico-privata che è la barra a dritta di Sannio Acque e di tutto l’Eic, l’ente idrico campano che punta tutto sulla gestione pubblico-privata.
Una sentenza di 28 pagine, lunga e dettagliata, nella quale i magistrati della sezione campana continuano a ritenere la posizione dell’Eic assai poco convincente; in merito alla tempistica e cioè a correzioni in corso d’opera rispetto, in questo caso alle delibere dei due comuni in esame; in secundis sarebbe stato a carico dei comuni esprimere la valutazione in merito alle avvenute modifiche apportate dall’Ente idrico.
Resta, tuttavia, sempre in piedi la già espressa perplessità della Corte dei Conti anche in relazione alla sostenibilità finanziaria, vale a dire il pef, contenuto nello statuto. In buona sostanza si registra un ulteriore scossone ai piani Eic e a quelli di Sannio Acque con Forgione che difende, non senza difficoltà, le posizioni dell’organismo di cui è presidente.
A Il Mattino, Pompilio Forgione spiega che il parere della Corte dei Conti non inerisce tutti gli altri comuni che hanno confermato la loro adesione con tanto di motivazione e che poi sarà il Bando regionale a mettere la parola fine a tutta questa vicenda. All’ottimismo di Forgione fa eco il suo più irriducbile avversario, il sindaco di Baselice Ferella, che torna a chiedere le sue dimisioni alla luce degli ultimi risvolti.
