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Scuole Torre e Sala, altro fronte aperto per l’Amministrazione. Cinque domande di Altrabenevento

Scuole Torre e Sala, altro fronte aperto per l’Amministrazione. Cinque domande di Altrabenevento

30 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Scuole Torre e Sala, altro fronte aperto per l’Amministrazione. Cinque domande di Altrabenevento
Attualità
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La vicenda delle scuole Torre e Sala, un unico corpo di fabbrica che dovrà essere abbattuto e poi ricostruito con criteri antisismici di ultimissima generazione, rischia di diventare pert l’Amministrazione comunale un nuovo fronte caldo e di certo non dei più semplici. Mastella intende agire a marzo.

“Non possiamo, dice il sindaco, permetterci il lusso di perdere i 15 mln di finanziamento del PNRR che pone scadenze cogenti” ripete il Primo Cittadino, mentre il preside Citarelli è fermamente orientato a non assecondare i desiderata del Comune e sostiene che un’interruzione, in pieno anno scolastico e per due settimane, costituisce un serio rischio per la invalidazione dell’intero anno scolastico.

Citarelli, che in un eccesso di nervosismo Mastella dipinse come un novello Masaniello, quando ci fu l’incontro a Palazzo Mosti col delegato all’istruzione Palladino, incontrerà domani pomeriggio i genitori per esporre nel dettaglio come stanno realemente le cose ma al contempo, come sottolineò anche a Lab Tv, prosegue i negoziati con l’assessore Mario Pasquariello e con lo stesso Palladino per riuscire a trovare una soluzione che metta d’accordo tutti. Citarelli però è irremovibile; “a marzo non se ne parla nemmeno di interrompere le lezioni”, e allora come se ne esce?

Altrabenevento interviene nella vicenda. “Per oltre due anni il Comune ha sempre sostenuto che i due edifici sono sicuri e quindi frequentati, ma vanno abbattuti per convenienza”, dice Gabriele Corona, leader dell’associazione, che poi pone cinque domande.

Perché il Comune ha perso sei mesi per la rimodulazione del progetto che ora costringe la ditta appaltatrice a correre per terminare entro la scadenza imposta dal PNRR ?

Per quanto tempo i due edifici non saranno utilizzabili? Quanto dovrebbero durare i lavori? Con quali disagi per il trasferimento delle classi in altri locali provvisori e lontani tra loro? Con quali problemi per il quartiere, i suoi abitati e le attività commerciali?

Si consideri, prosegue la nota di Altrabenevento, che in questi giorni sono iniziati i lavori per abbattere e ricostruire una parte della scuola media Bosco Lucarelli al rione Libertà con il costo di circa 7 milioni di euro e 508 giorni di lavori. Per le scuole N. Sala e Bosco Lucarelli i lavori sono di gran lunga maggiori ed infatti costano più del doppio. Quindi dovrebbero durare più di 1.000 giorni, oltre tre anni, senza considerare i ritardi e le complicazioni che sono ormai diventati la regola per progetti così grossi.

Basta ricordare, ad esempio, che nel 2020 i lavori per l’abbattimento dell’ex INPS furono interrotti varie volte per le giuste proteste dei residenti nei palazzi che non erano vicinissimi.

Invece, tra via Sala e via Marmorale le abitazioni sono praticamente attaccate all’edificio da abbattere e quindi è facile immaginare le proteste e i conseguenti blocchi dei lavori per le forti vibrazioni dalle fondazioni, le polveri, i rumori del cantiere.

Insomma, i mille giorni potrebbero diventare quattro anni, superare il termine concesso dal Ministero per la fine dei lavori con il rischio di perdere parte dei finanziamenti e rimanere con le ennesime incompiute. Progettisti, direttori dei lavori, consulenti e ditte appaltatrici incasseranno molti soldi, come accade in questi casi, ma quel quartiere rischia di rimanere per anni senza scuole e con opere non terminate.”

 

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