breaking news

Ato e società “in house”, Romito: nessuno vuole eliminare i privati ma gestione resta pubblica

Ato e società “in house”, Romito: nessuno vuole eliminare i privati ma gestione resta pubblica

26 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Ato e società “in house”, Romito: nessuno vuole eliminare i privati ma gestione resta pubblica
Attualità
0

La situazione di stallo all’Ato rifiuti di Benevento. La Corte dei Conti boccia Seam e così, dopo quasi un anno dal varo dinanzi al notaio Santomauro della partecipata a capitale interamente pubblico, oggi siamo punto e daccapo con la prospettiva della chiusura del ciclo dei rifiuti molto di la da venire.

Ora si apre il dilemma su cosa fare per trovare una via d’uscita ad una situazione che è lo specchio purtroppo in negativo di quanto accaduto negli ultimi vent’anni sul fronte dell’emergenza rifiuti nella nostra regione. Eppure Seam fu voluta fortemente a detrimento di Samte ritenuta in perdita nonostante la KPMG, società di rating, ne avesse certificato la linearità finanziaria.

Ma l’Ato ci riprova con la decisione di affidare in house ad una nuova società da costituire, sempre a totale capitale pubblico, partecipata dai Comuni, sia la gestione dei servizi di raccolta, trasporto e spazzamento che tutta la filiera impiantistica per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani nel territorio provinciale paventando l’estromissione una quindicina di imprese del settore.

E arriva puntuale l’altolà di Confindustria Benevento (leggi qui) . “Non si possono neutralizzare le aziende private dalla gestione dei rifiuti urbani in provincia, perché ci sono in ballo oltre 700 posti di lavoro e 80 milioni di fatturato”, tuona il presidente degli industriali sanniti Vigorito, “abbiamo già fissato un incontro in Regione Campania al fine di affrontare la vicenda che rischia di travolgere la filiera privata”.

La cosa rischia davvero di complicarsi ancora di più e di procrastinare sine die la parola fine a tutta la vicenda dei rifiuti. Dal canto suo l’Ato smentisce categoricamente che si possa parlare di emarginazione dei privati pur confermando che ci sarà spazio per un nuovo soggetto pubblico. Il direttore generale Massimo Romito parla di messaggi veicolati ad arte per destabilizzare ancora di più il clima che si è venuto a creare attorno a questa vicenda.

“La chiusura del ciclo e l’impiantistica sono di pertinenza interamente pubblica, i comuni non hanno mai avuto per legge competenza in materia, ma nessuno s’è mai sognato di eliminare dal discorso i soggetti privati che anzi l’Ato chiamerà in causa con sei gare nel momento di abbrivio della gestione del nuovo soggetto pubblico.” Romito è perentorio. “Se c’è qualcuno che pensa di sobillare gli animi e di ottenere vantaggi alzando polveroni questo è un problema che non riguarda l’Ato ma solo chi, ciurlando nel manico, contribuisce ad alimentare un clima di confusione che in questo momento non serve a nessuno.”

le dichiarazioni nel video che segue 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *