Il segreatario generale della FP Cgil Benevento Domenico Raffa interviene sulla contrattazione integrativa dei dipendenti de Comune di Benevento:
‘È giunto il momento di fare chiarezza su questioni che riguardano il Comune di
Benevento e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in servizio presso
l’ente.
Non è la prima volta che a turno ci si arroghi la paternità di provvedimenti adottati dall’amministrazione in carica da parte di questa o quella sigla sindacale.
In primo luogo va chiarito categoricamente che tutto quello che riguarda il miglioramento contrattuale, economico e di condizioni lavorative è sempre frutto (salvo riprovevoli ingerenze interne) della contrattazione decentrata e della equa, per quanto non sempre possibile, ripartizione delle risorse ad essa destinate.
Da questo punto di vista gli incontri che hanno portato alla sottoscrizione dell’ultimo contratto decentrato sono stati scenario di discussioni e dibattimenti, a volte anche accesi, sicuramente necessari per ottenere il miglior risultato per i lavoratori che meritavano la maggiore attenzione in un momento storico che li vede vessati da vergognosi aumenti al consumo anche di generi primari e da una fortissima recessione che ha visto ancor di più ridurre il potere d’acquisto delle famiglie.
In questa disastrosa situazione economica sociale, in ambito locale ed in particolare al Comune di Benevento, occorreva intervenire su tutta una serie di criticità che andavano dalla riduzione , sempre più evidente, del numero del personale, solo minimamente in parte contrastata dagli ultimi concorsi, alla necessità di garantire tutti gli istituti contrattuali, in qualche momento a rischio, necessari per il mantenimento di una dignitosa condizione salariale.
Alla contrattazione decentrata integrativa hanno partecipato, ribadendolo, tutte le sigle
sindacali, ma il valore della contrattazione è proprio nella discussione per l’ottenimento delle migliori condizioni lavorative e retributive.
La CGIL, in un particolare momento storico che vedeva un oggettivo stato di difficoltà di gestione delle risorse umane al Comune, si è prodigata già in tempi non sospetti a farsi carico delle rivendicazioni dei dipendenti rispetto alle molteplici criticità presenti nell’ente attraverso diversi momenti di condivisione (assemblee del personale, istituzioni di comitati degli iscritti, riunioni, formazione sindacale…) ed utili alla organizzazione di una serie di incontri con i dirigenti di tutti i sevizi dell’ amministrazione al fine di partecipare fattivamente, proporre e delineare le linee guida da seguire.
È fattuale e testimoniata dai verbali redatti, ma non sempre pubblicati, che questa organizzazione sindacale ha svolto un ruolo principale con il consenso spesso sia delle altre parti sindacali che della rappresentanza delegata dell’amministrazione e nello specifico secondo i seguenti punti:
-in primis l’adozione del nuovo contratto aziendale integrativo, mai come questa volta carico di novità ed orientato ad una maggiore incidenza sindacale, che purtroppo ha anche innescato bramosie da parte dei tanti che malgrado di solito sempre ai margini o con ruoli non proprio compatibili, hanno sentito il bisogno a volte indotto di buttarsi nella mischia.
Tra le novità per una migliore gestione delle competenze e dell’organizzazione interna della struttura, era necessario inserire in contrattazione la possibilità delle progressioni verticali soprattutto in deroga che avrebbero reso giustizia ai tanti lavoratori impegnati oltre i propri compiti da declaratoria corrispondente alla categoria di appartenenza.
Sono state riproposte le PEO progressioni economiche orizzontali (differenziali stipendiali) per il 2024, che daranno finalmente alla parte dei dipendenti che non sono rientrati nelle ultime, la possibilità di un piccolo ma significativo scatto economico.
Sono cambiate le classificazioni e la dinamicità di tutte le categorie.
Era necessario valorizzare alcuni istituti contrattuali quali le particolari responsabilità, l’aumento delle indennità, la reperibilità anche in quei settori strategici ma mai considerati bisognosi di tale istituto e fra le altre la possibilità di stabilizzazione dei lavoratori da anni a contratto determinato ma ormai indispensabili nei vari procedimenti legati al PNRR;
-A questo andrebbero aggiunte altre decine di voci che riguardano ad esempio la migliorabilità delle condizione di lavoro rispetto ai tempi di vita considerando un’altra novità di questo ultimo CCNL riferita allo smart-working facendo chiarezza sulla sua utilità come strumento e non come scappatoia, la flessibilità oraria, la formazione del personale, e novità assoluta la possibilità di una assicurazione lavorativa, che tra l’altro la CGIL già offre ai propri iscritti,
– La necessità di accompagnare tutte queste novità rivedendo alcuni regolamenti e
riscrivendone altri che potranno dare punti di riferimento per il futuro.
La CGIL ha proposto, a volte anche facendo la voce grossa, con tanto di verbali, tutto questo e possiamo dire con soddisfazione che la stragrande maggioranza delle proposte sono state inserite nella contrattazione.
I punti in discussione quindi sono stati tanti ed articolati ed un plauso va fatto ai tanti lavoratori dell’ufficio personale che si sono prodigati, continuamente pungolati dai rappresntanti sindacali, nel redigere, ricercare e concludere in un lasso di tempo tutto quanto necessario affinchè questa amministrazione restasse nei tempi strettissimi obbligati per legge.
Ciò detto è opportuno sottolineare che non è un articolo sui giornali che può dare paternità ad un diritto acquisito dal contratto e dalla contrattazione.
La cifra dell’impegno profuso da questa organizzazione sindacale è nei fatti, nelle tante assemblee, nella costante formazione ed informazione, nella vicinanza non occasionale ai tanti lavoratori bisognosi di tutele, alla costante condivisione delle problematiche ed alla ricezione spesso soddisfatta delle proposte avanzate dai singoli.
Questo momento di precisazione non vuole essere una auto-proclamazione ma è semplicemente una necessaria e puntuale precisazione di quanto fare sindacato è ben lungi dall’essere uno scambio fra chi ha potere di intervento ed i diritti di un lavoratore che deve sempre scegliere liberamente e democraticamente chi deve rappresentarle. ‘