Ancora calda la eco dell’assmblea pubblica di venerdi scorso all’auditorium dei cappuccini tutta impostata sulla questione acqua. Corona, Seneca, Ferella e Padre Alex Zanotelli sono tornati sull’argomento ricapitolando il pregresso e puntualizzando sulle ultime novità, in particolare la sentenza della Corte dei Conti della Campania che ha espresso parere negativo nel merito riguardo alla delibera di adesione a Sannio Acque del comune di Paduli, un parere che rischia di provocare un effetto domino.
“Il Governo di destra ha deciso di costituire la società Acqua per il Sud con la partecipazione di agguerrite società private che vogliono mettere le mani sulle gradi risorse idriche dell’Italia meridionale e la Regione Campania, a guida centro sinistra, vuole privatizzare le grandi sorgenti e gli acquedotti regionali mentre cinque ambiti territoriali hanno deciso forme di gestione pubblica del servizio idrico locale”, scrive Gabriele Corona presidente di Altrabenevento.
“Il Consiglio di Distretto Sannita dell’Ente Idrico Campano ha deciso ad ottobre 2022 che la fornitura di acqua e il servizio di depurazione per tutti i 78 comuni deve essere gestito dalla costituenda società Sannio Acque. Gli atti di adesione sono stati approvati solo da 35 consigli comunali che a seguito del parere negativo della Corte dei Conti si sono ridotti a 19 tra i quali quello di Benevento.
I giudici contabili hanno valutato negativamente anche il Piano d’Ambito provinciale e il Piano Economico Finanziario di gennaio 2023, ma la Regione vuole comunque bandire la Gara per individuare la società privata che formalmente dovrebbe avere solo il 45% delle quote di Sannio Acque ma di fatto avrà il controllo della società pubblico-privata grazie allo schema di Statuto e i Patti parasociali, approvati il 20 dicembre scorso dal Consiglio di Distretto Sannita”
Ma il dibattito si è accentrato anche su un’altra questione che è passata un po sotto silenzio; la riunione prenatalizia del Consiglio di distretto sannita dell’EIC, convocata “alla chetichella”, senza troppo clamore, nè mediatico e nemmeno isituzionale lo scorso 20 dicembre, quasi in coincidenza con le consultazioni provinciali, e che noi di Lab abbiamo invece intercettato chiamando in causa il presidente Forgione. “La decisione è stata assunta in meno di trenta minuti da 15 componenti di quel consiglio, amministratori mastelliani con alcuni PD, che rappresentano una esigua minoranza della popolazione sannita, ma finora non ci sono state proteste da parte delle forze politiche”, tuona Gabriele Corona.
Altrabenevento parte proprio da quella circostanza per tornare a censurare l’atteggiamento passivo dell’opposizione “dopo un mese dal blitz che ha approvato in pochi minuti Piano d’Ambito, PEF, Statuto e Patti parasociali per Sannio Acque”, sostiene l’associazione secondo la quale il silenzio della minoranza in Consiglio comunale a Benevento è tombale. “Tacciono il PD, anche la componente della sinistra sociale, e Civico22, nato come movimento civico ma ora appiattito sul PD e le sue contorte contraddizioni. Rimangono in silenzio anche i Verdi, la Sinistra, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e le associazioni ambientaliste.
Anche i consiglieri di opposizione del Comune di Benevento che hanno firmato la mozione per l’acqua pubblica, non si esprimono sui documenti approvati il 20 dicembre scorso dal Consiglio di Distretto Sannita dell’EIC, contestati invece da“Altra Benevento è possibile”, il Comitato Acqua Bene Comune, il Movimento Cinque Stelle, diversi amministratori locali sanniti e dal Comune di Baselice, il solo ad aver presentato finora ricorso al TAR.”