Il bubbone del Lazzaretto sembra essere esploso col suo carico virulento di veleni. La vicenda della lite tra il Comandante Bosco e il suo vice Belmonte, di cui abbiamo dato notizia nella giornata di venerdì e ripresa anche da altre testate, è molto di più di quello che i due protagonisti hanno cercato di dissimulare dinanzi alla nostra telecamera ed anche in quella circostanza non poterono, entrambi, non confermare che c’era stato comunque un diverbio a tal punto forte da costringere Feola e De Pierro a richiamare i due per un franco chiarimento. E tuttavia, sarebbe riduttivo se limitassimo la cosa ad una normale disputa del momento perchè dietro c’è una intera stagione di veleni e di polemiche che inizia nel dicembre del 2017 quando Bosco ebbe l’incarico di vice dell’allora comandante Fantasia e Belmonte, all’epoca capitano, gli contestava il non rispetto degli orari di lavoro con tanto di nota scritta e nonostante il distacco sindacale di cui Bosco godeva all’epoca.
Il prosieguo è storia ben nota fino alla drammatica giornata di venerdi; a Bosco viene comunicato che dal primo di febbraio sarà prepensionato, probabilmente già ne era a conoscenza, fatto sta che Belmonte gli presenta il conto e lì scoppia il putiferio. Le facce tiratissime all’uscita dalla stanza del segretario generale la dicono tutta su quanto sia stato serrato il confronto. Bosco dissumula, Belmonte molto meno, ma le cose non cambiano; dal primo di febbraio si dovrà contare su di un nuovo comandante e Belmonte, benchè anche lui in odore di pensione, si candida. Poi si vedrà.
Epperò, per capire quanto sia stata viscerale questa vicenda bisogna andare a contare i caduti e per farlo bisogna andare a dare un’occhiata sul fronte sindacale. E si, perchè Cgil e Cisl hanno pesantemente attaccato Fioravante Bosco e la Cisl, nella sua categoria della Funzione Pubblica, ha in modo particolare definito quella gestione “personalistica e privatistica” che produce “continui episodi di vessazione, emarginazione e soprusi nei confronti dei lavoratori aderenti al sindacato”.
A vergare questo pesantissimo j’accuse è stato il delegato Antonio Forgione in data 21 novembre, lo stesso Forgione che nella giornata di venerdi scorso ha “rassegnato”, si fa per dire, le sue dimissioni scrivendo una lettera agli iscritti dai toni pacati ma amarissimi e nella quale ha addotto motivi personali ma vieppiù dissonanza con ciò che lui stesso ha sempre inteso essere l’opera del sindacato.
“Alcuni valori quali il rispetto delle persone, la peculiarità della CISL nel rapporto con i lavoratori, il senso di condivisione e di amicizia siano venute a mancare mentre sono subentrate burocrazia, verticismo e decisionismo”, scrive Forgione e questo avvalora il sospetto che da qualche parte il sindacato cattolico mal sopporta alcune prese di posizione qui da noi.
Non oseremmo mai pensare che la Cisl abbia intrapreso una strada, per così dire, meno presente e forse meno schierata ma ciò che scaturisce da questo momento incerto è anche il fatto che lo stesso Segretario provinciale della FP Cisl Massimo Imparato si sia dimesso e questo apre inevitabilmente l’interrogativo su cosa stia accadendo in seno alla Cisl Irpinia/Sannio.
Una risposta, in un certo senso, la da la Reggente della FP Cisl Irpinia/Sannio Chiara Severino che il 30 novembre stila un comunicato indirizzato ai presidenti delle Comunità Montane di Benevento, al Presidente della Delegazione Trattante della Provincia di Benevento, al Direttore dell’Asi, sempre di Benevento, e per conoscenza ai sindaci e al Presidente della Provincia, insomma a tutti, rassicurando che lei e lei soltanto “è titolata ad intraprendere iniziative politiche e sindacali” quasi a volere intendere che fino a quel momento l’azione dei quadri eletti dal sindacato non fossero supportati dal sostegno dell’organizzazione.
Imparato legge e non può far altro che andarsene perchè questo documento è una esautorazione che non sarebbe peregrino ritenere politica. Al tirar delle somme, saltano in un sol colpo il segretario provinciale e il delegato sul territorio, probabilmente scontando una accentuata e battagliera serrata nei confronti di Provincia, vedi i concorsi, e anche del Comune di Benevento, dal momento in cui il Corpo dei Vigili Urbani è parte della struttura comunale e si potrebbe aggiungere anche l’ASL a questa sequela e il caso dell’Uccp di San Giorgio del Sannio, anche qui la Cisl aveva assunto una posizione netta per poi scegliere di astrarsi. Il sospetto è legittimo e che è bene non disturbare troppo il manovratore. Cosa replica il sindacato? Restiamo in attesa di sapere.