Anche una delegazione dell’Istituto Paritario ‘De La Salle’ di Benevento ha partecipato pochi giorni fa all’evento “Cambiare per vincere insieme. Lo Sport contro la violenza sulle donne” organizzato dall’Unione Sportiva ACLI presso la Camera dei Deputati nella Nuova Aula Gruppi Parlamentari in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne.
Dopo i saluti istituzionali del presidente nazionale dell’Us Acli, Damiano Lembo, del presidente della Nazionale italiana Parlamentari, Gioacchino Alfano, del presidente Commissione Eco Mafie, Jacopo Morrone, e della responsabile coordinamento donne delle ACLI, Chiara Volpato, il focus si è spostato sul connubio tra donna e sport che ancora oggi vive di pregiudizi e barriere
Nel corso del convegno, moderato dalla giornalista Rai Simona Cantoni, ci sono stati diversi interventi tra cui quello della Coordinatrice delle Attività educative e didattiche dell’istituto ‘De La Salle’ Angela Meola: “Ringrazio l’UsAcli nazionale per questo importante momento che ha organizzato alla Camera dei Deputati in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne. “La scuola ha un ruolo decisivo – afferma la Meola – deve soprattutto saper motivare i ragazzi e abituarli al rispetto delle regole.
“Uno degli aspetti fondamentali per educare alla non violenza, è quello di sviluppare la capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto ed inclusività. La scuola ha la sua importanza per la crescita dell’individuo grazie al suo valore e al rilevante contributo dei docenti”
Ma noi come scuola abbiamo messo e mettiamo in campo sempre il massimo ma l’educazione dei nostri ragazzi – continua Angela Meola – deve partire dalla famiglia, con un’educazione che passa attraverso l’esempio virtuoso dei genitori, alla capacità di trasmettere valori e principi sani ed il rispetto reciproco. La scuola non può essere l’unica soluzione a una problematica complessa che abbraccia non solo gli ambiti socio-culturali, ma anche e soprattutto ambiti emotivi e affettivi.”
“Come scuola abbiamo un nostro percorso educativo ma poi, quei bambini e quelle bambine tornano a casa. E se in quelle case è diffuso un modello di rapporti di genere iniquo o si usa violenza verbale, psicologica o fisica, il futuro per quanto mi riguarda è segnato perché è proprio nella famiglia che si impara ad amare. Per questo – conclude Meola – c’è bisogno di prevenzione: prevenire significa individuare subito i segnali di instabilità psicologica per poter mettere in atto strategie di contenimento e cura”.