Riceviamo e pubblichiamo la nota giunta in redazione da parte di un cittadino di Vitulano Mario De Maria.
“Pregiatissimo direttore,
La prego di voler dare il giusto risalto all’incresciosa vicenda che mi vede vittima e che qui riassumo in breve.
Vivo a Vitulano, e l’immobile nel quale abito viene servito dall’acquedotto comunale, gestito dalla Gesesa. L’impianto Idrico tecnologico è stato realizzato più di 30 anni fa collaudato dall’allora gestore Cabib e confermato da Gesesa in sede di sostituzione dei contatori.
Venerdì scorso 13 ottobre mi è stata inopinatamente interrotta la fornitura di acqua, già interrotta una prima volta e, con coartazione ripristinata il 29/09/23.
Alle mie rimostranze telefoniche (ho sempre regolarmente pagato le bollette) mi è stato replicato che il mio contatore non era a norma perché non accessibile dalla pubblica via. Ho replicato che il contatore era stato regolarmente autorizzato dal Cabib, e confermato dalla stessa GESESA ma, non è stato possibile ottenere il ripristino dell’erogazione, pur essendo in regola con i pagamenti, imponendo prima lo spostamento all’esterno locale idrico dei contatori.
Ritenendo leso un mio diritto (peraltro non ho ricevuto alcun preavviso di distacco né riduzione di flusso) ho contattato il sindaco Raffaele Scarinzi, i Carabinieri e il Prefetto. Tramite il sindaco é riuscito ad ottenere un appuntamento per lunedì 16 con l’Amministratore Gesesa -Pezzapiana -BN, AD ing. Rubbo, che però nel giorno concordato non era in sede.
Sono ancora in attesa di un intervento e intanto tre nuclei familiari hanno dovuto abbandonare l’immobile per la mancanza d’acqua. Mi sento vittima di soprusi e vessazioni, ho già provveduto a sensibilizzare le autorità, ma intanto chiedo che venga data visibilità a questo esempio di cattiva amministrazione”.