Il palazzo di via Franco a Piazzetta Vari che ieri è tornato nella disponibilità del Comune di Benevento a distaza di nove anni dall’occupazione di Janara Squat dell’ottobre del 2014. Sgombero appare probabilmente parola grossa visto che già da parecchio si era diradata la presenza in pianta stabile dei miltanti che ne avevano rivendicato l’occupazione.
Una occupazione definita abitativa sin dall’inizio, con attività di carattere sociale, culturale, di produzione autoctona, vedi il pane e la birra, insomma un tentativo di fare di quegli spazi abbandonati qualcosa di vissuto. Tutte intezioni che ovviamente non hanno trovato d’accordo le amministrazioni che hanno a avuto a che fare con quella esperienza ritenuta abusiva o “sgradevole”, come ha detto ieri il sindaco, e che però è andata avanti per molti anni finendo per costituire un punto di riferimento antagonista ed alternativo, sebbene non siano mancati, specie nell’era mastelliana, tentativi di sgombero con la forza nessuno dei quali andato a buon fine.
E se Viespoli imbastì all’epoca della sua sindacatura un dialogo con Depistaggio legittimandolo e facendosi legittimare il suo governo, garantendo gli spazi del pattinodromo a genti dall’ideologia assai diversa dalla sua, non lo stesso ha fatto Mastella che si è subito orientato su binari dell’intransigenza e della chiusura totale al dialogo, una pratica che ha esteso anche ad altri settori nel corso del suo attuale settennato.
Dall’opposizione Giovanna Megna parla di spazi di aggregazione, e si riferisce proprio a Depistaggio e Janara, tra loro anche conflittuali ma che hanno costituito nel tempo presidii alternativi di impegno e di approfondimento rispetto agli stereotipi dominanti.
le dichiarazioni nel video che segue