Sabato prossimo 14 ottobre, alle 18 ci sarà l’inaugurazione della fontana posta nella parte iniziale di viale Minieri lato stazione.
La fontana è stata realizzata con i pezzi di una precedente struttura collocata tra il 2005 e 2066 in via Cristoforo Colombo, poi smantellata per fare spazio a una rotonda.
“L’amministrazione – spiega il sindaco Giovanni Caporaso -, ha voluto recuperare quegli elementi abbandonati in un deposito, ripulirli e utilizzarli grazie a un progetto ad hoc per abbellire e dare importanza all’altra parte di viale Minieri. L’opera è frutto del progetto redatto all’epoca dall’arch. Anna Amalia Villaccio e della lavorazione del maestro d’arte Elvio Sagnella. Una particolarità è data dalle facciate, su ognuna delle quali è rappresentato un pezzo di storia della città”.
Le indicazioni progettuali e la lavorazione dei materiali in questa fontana si intersecano perfettamente, dando l’impressione di rivivere un tempo in cui progettista e artigiano si fondevano per la migliore riuscita dell’opera. “E, infatti – spiega ancora il sindaco – grazie all’impronta stilistica dell’arch. Villaccio e alla maestria dell’artigiano Sagnella, il risultato è un manufatto di rilevante valore artistico. Al maestro Sagnella, inoltre, va riconosciuto anche il merito di aver ripulito e restaurato ogni singolo pezzo prima del montaggio”.
Dopo la riattivazione e la pulizia delle fontane in corso Trieste, in piazza 2 giugno e in piazza Madre Teresa di Calcutta, la nuova fontana completa il disegno dell’amministrazione di restituire alla città il suo rapporto storico con l’acqua.
“I telesini tengono molto alla propria identità – specifica Caporaso – e Telese è città dell’acqua, dunque le fontane pubbliche rappresentano un simbolo oltre ad essere un elemento di arredo urbano di design”.
Infine i ringraziamenti a quei cittadini che volontariamente e ognuno per le proprie competenze e capacità si sono adoperati per la realizzazione dell’opera che sarà inaugurata sabato. “In modo particolare – conclude il sindaco – ringrazio il dott. Lepore per aver donato il platano piantato accanto alla fontana e l’arch. D’Ovidio che in maniera del tutto spontanea e volontaria ha supervisionato i lavori contribuendo al completamento del bellissimo manufatto”.