‘Ancora una volta, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria torna in piazza a manifestare le gravi criticità del Personale che lavora nei vari penitenziari della Campania. La manifestazione si terrà martedì 3 ottobre 2023, dalle ore 10, a Napoli, in via Nuova Poggioreale, davanti agli uffici del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Il sit-in del SAPPE sarà preceduto, lunedì 2 ottobre dalle 9.30, il Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato Capece, accompagnato dai dirigenti sindacali della Campania, visiterà il carcere di Ariano Irpino e, successivamente, la Casa circondariale di Avellino.
Spiega Capece, che sarà alla testa dei numerosi poliziotti pronti a scendere in piazza sotto le bandiere azzurre e bianche del primo Sindacato del Corpo: “Saremo in piazza per denunciare l’assoluta situazione di precarietà che caratterizza le carceri della Campania e quelle di tutto il Paese, nelle quali ogni giorno si verificano decine e decine di eventi critici nell’assoluta indifferenza dei vertici regionali e nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia.
Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento”.
“E’ assurdo”, denuncia Capece che ‘punta il dito’ sull’immobilismo del provveditore penitenziario campano Lucia Castellano: “siamo stufi di una Amministrazione penitenziaria, di uno Stato, che si ‘cala le braghe’ di fronte ai detenuti violenti anziché punirli severamente. Servono risposte ferme e immediate contro questi delinquenti.
La verità è che a nessuno frega niente delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria che, in Campania come in ogni altra regione e provincia d’Italia, buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa Amministrazione matrigna! Se l’amministrazione non assumerà precisi e impegni e non saranno intraprese reali iniziative volte ad apportare migliorie alle condizioni di lavoro del personale, saremo pronti a continuare proclamare lo sciopero bianco ed a bloccare le carceri regionali!!!”. In Campania sono stabilmente detenute oltre settemila persone, delle quali più di duemila solo nella Casa circondariale di Poggioreale.
Tiziana Guacci, segretario regionale del SAPPE per la Campania, evidenzia: “Le carceri della Regione continuano ad evidenziarsi per continui episodi di violenza: Salerno, Avellino, Ariano Irpino, Carinola, Secondigliano… purtroppo, molti detenuti che ci assegnano hanno dei seri problemi psichiatrici, tanti altri sono pericolosi e ristretti nel circuito Alta sicurezza e 41 bis. Mancano in Campania Agenti di Polizia Penitenziaria, direttori, Comandanti e personale civile. La Polizia Penitenziaria fa il massimo per garantire quanto stabilito dalla normativa vigente, ma molte volte mancano le unità per un controllo più attivo: si è costretti a sopprimere numerosi posti di servizio perché manca personale e poi succedono queste inaccettabili violenze. Oggi a malapena si riesce a garantire il turno su tre quadranti e sono a rischio gli accordi sui diritti di tutto il personale di Polizia Penitenziaria.
Servono interventi urgenti da parte del Ministero della Giustizia e del DAP ai quali chiediamo di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni concrete ai problemi ed all’emergenza carceri della Campania”.
Capece torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità delle carceri della Regione, dove mi sembra evidente sussistano problemi nella catena di comando anche per responsabilità del Provveditore penitenziario Castellano (troppo evanescente e distante dalla realtà che vivono tutti i giorni gli Agenti nelle Sezioni detentive) e in cui evidentemente non si è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta.
Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria!”, conclude il segretario generale del SAPPE che non risparmia critiche al Capo del DAP Giovanni Russo: “anche a lui, da mesi, stiamo chiedendo – senza avere alcun riscontro! – di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza!”.