La gente di Sant’Agata de’Goti insieme al “Comitato civico pro ospedale”si ritrova sul piazzale dell’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori “.
La storia non si è risolta nel 2019 quando inizia la lunga battaglia per tenere aperto il nosocomio saticulano.
L’emergenza ritorna, ammesso che sia mai andata via. La notizia delle dimissioni degli unici pazienti ricoverati (5) fa scattare l’allarme chiusura imminente. I pazienti sono comunque ancora ricoverati, mentre al pronto soccorso stazionano altre 14 persone.
È evidente il Sant’Alfonso è necessario in quell’area territoriale,dove diventa una corsa contro il tempo il viaggio in ambulanza per un bambino di 12 anni con una patologia grave, come racconta il nonno, ma dove chiunque ha il sacrosanto diritto di essere curato in un “ospedale gioiello “ che ha tutto,tranne i medici. Dettaglio non trascurabile.
Tra la folla arriva anche Francesco Maria Rubano, l’onorevole (FI) sale spedito ai piani alti della struttura ospedaliera e va a sincerarsi sulla questione con il responsabile sanitario Di Guida.
Quando scende, la platea dei manifestanti lo accoglie senza celare la tensione. La gente vuole la verità e la garanzia sulla continuità dei servizi ospedalieri.
Rubano, risponde serafico che si attiverà per una raccolta firme in valle Telesina e Caudina. Non risparmia al Governatore De Luca, critiche sulle responsabilità e sulle promesse disattese.
Intanto si dovrà attendere al 21 settembre per un incontro tra il sindaco di Sant’Agata Riccio e la Manager del San Pio, per discutere del tanto atteso reparto di oncologia del Pascale.
La storia è ancora tutta da scrivere.