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Il Fortore nel culto di San Giovanni Eremita. Domani il rito del saluto al reliquiario

Il Fortore nel culto di San Giovanni Eremita. Domani il rito del saluto al reliquiario

15 Settembre 2023 | by Maresa Calzone
Il Fortore nel culto di San Giovanni Eremita. Domani il rito del saluto al reliquiario
Attualità
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Foiano di Val Fortore si prepara a celebrare il giorno conclusivo dell’evento legato a San Giovanni eremita, di recente proclamato patrono della Valle del Fortore. Le reliquie del Santo hanno fatto tappa a Benevento dall’11 al 13 settembre per poi tornare in paese.

Domani alle ore 18 a Foiano si terrà il rito di saluto al reliquiario sacro e poi partenza in corteo per San Bartolomeo in Galdo.

La storia

La storia di San Giovanni inizia a Tufara in Molise nel 1084. Si narra che Giovanni, ostacolato dai genitori nella sua propensione verso la carità, lasciò la sua famiglia per recarsi a Parigi: qui avrebbe incontrato il beato Stefano Corumano di Riccia. Deluso dall’esperienza francese fece ritorno in Italia, in Molise dove vendette tutti i suoi beni e distribuì ai poveri il ricavato.

Lasciato il paese, condusse vita da eremita nelle grotte di Baselice nell’Appennino campano, dedicandosi alla preghiera, ai digiuni e alla meditazione contemplativa. Alcuni giovani furono attratti dal suo esempio e si unirono a lui.

Era l’anno 1156 quando Giovanni avviò la costruzione del monastero di Gualdo Mazzocca a Foiano di Val Fortore, che divenne un’abbazia per ritrovarsi in preghiera e aiuto ai bisognosi.

Il 14 novembre 1170, all’età di ottantasei anni, Giovanni da Tufara, si ammala gravemente e muore. I frati seppellirono il corpo del beato fondatore in una località sconosciuta del bosco, dove ancora oggi i pellegrini si recano per un momento di riflessione e preghiera.

Nel 1221, l’arcivescovo di Benevento, Ruggiero, mandò i vescovi di Volturara, di Dragonara e di Montecorvino nel gualdo Mazzocca, per collocare le ossa dell’eremita nell’altare da consacrare a Foiano. I tre vescovi diedero agli abitanti di Tufara il braccio destro del beato Giovanni eremita, che la sera del 28 agosto fu portato in solenne processione.

Poi trattennero delle reliquie per l’ornamento delle loro rispettive chiese; il resto del corpo venne chiuso in una cassa e collocato nell’altare della chiesa. In seguito le ossa furono traslate nella chiesa di San Bartolomeo in Galdo poco distante da Tufara e da Foiano.

In questi giorni sono stati diversi gli appuntamenti che hanno visto al centro la figura del santo, con cerimonie liturgiche e manifestazioni che hanno coinvolto le diverse comunità fortorine così come di Tufara in Molise, accomunate dalla grande devozione per un Santo che ha unito un territorio intero sotto la sua protezione.

 

 

 

 

 

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