Tre centraline posizionate in differenti aree della zona industriale di Ponte Valentino hanno riscontrato la presenza di acido solfitico e biossido di azoto i cui valori consentiti sono dettati da valori tabellari nel caso dell’acido di azoto mentre esistono delle raccomandazioni circa il superamento dall’OMS.
Il monitoraggio è stato condotto per conto dell’Asi in autotutela e si è protratto per 31 giorni. La documentazione è stata diramata all’Asl, in Procura, in Regione e all’Arpac che proseguirà il lavoro di analisi delle sostanze.
“Siamo in una zona industriale non in un parco acquatico,” afferma Luigi Barone sottolineando che è fattibile il riscontro di certe sostanze nell’aria in tale sito, ma va comunque tutelata la salute di chi lavora e vive in queste zone.
La situazione è tuttosommato sottocontrollo, dice il Presidente dell’Asi, anche se è sempre importante tenere a bada i livelli di allerta di queste sostanze la cui formulazione chimica potrebbe alterare i processi biologici creando problemi respiratori e oculari, capogiri e nausea.