Il caso dell’ambulanza nel centro storico ha creato un botta e risposta tra il Presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico Luigi Marino e l’assessore alle attivita’ produttive del comune Luigi Ambrosone. Di seguito la risposta dell’avvocato Luigi Marino:
‘Non ho mai ritenuto utile e costruttivo rispondere a delle esternazioni che, in nuce, sapevo non essere fondate, ma la nota dell’assessore Ambrosone mi ha sbalordito e merita che io faccia eccezione al mio modus operandi.
Al nostro Comitato era giunta la notizia di un’ambulanza che non aveva potuto raggiungere il paziente a causa della presenza dei tavolini e sedie. Questa la segnalazione!
Da quello che hanno detto Ambrosone ed il Direttore di Ntr24, il dato storico (ambulanza che non riesce a transitare nei vicoli e malato che deve essere prelevato a piedi dalla propria
abitazione) risulta confermato, ma con causa diversa.
L’accaduto, per come riferitoci, era molto grave e, quindi, abbiamo ritenuto opportuno chiedere lumi al Comune e sollecitare un intervento del Prefetto. Ovviamente, abbiamo preso spunto da una circostanza raccontataci per chiedere formalmente, ai sensi della normativa sull’accesso agli atti e della FOIA, a mezzo pec, spiegazioni urgenti relative alla concessione del suolo pubblico, con particolare riferimento agli angusti vicoli del Centro. Questo il contenuto della nostra nota.
Ad onor del vero, anche in passato, in altre zone del Centro Storico, i mezzi di soccorso hanno avuto difficoltà a raggiungere gli infermi.
Tutto quanto inserito nella nota è già stato chiesto in una moltitudine di precedenti missive notificate al Comune.
Orbene, non si comprende Ambrosone quale comunicato abbia letto, da quale testo abbia tratto quelle gravi accuse che muove al Comitato. Insomma, se si minaccia una querela, è buona norma leggere attentamente il testo che, nella tesi accusatoria, dovrebbe integrare gli estremi di reato. Ambrosone, però, ha deciso di attaccare pubblicamente un membro del Comitato, meglio, la mia persona, affidando alla stampa il suo messaggio. Allora mi appare corretto, essendo stato chiamato in causa personalmente e rappresentando il Comitato, chiarire all’assessore che il Comune dovrebbe rispondere, per iscritto, alle molteplici richieste di chiarimenti di un’associazione di cittadini chiamata Comitato di Quartiere Centro Storico.
Il Comune deve sempre render conto del suo operato. Siamo in democrazia ed il diritto di critica e di accesso agli atti è sacrosanto.
L’assessore insiste nel dire che questo Comitato sarebbe strumentalizzato, sarebbe mosso da bramosie politiche. Mi appare doveroso chiarire che non vi è alcuna eterodirezione nella nostra azione. Da anni ascoltiamo le persone, le loro esigenze, ci mettiamo al servizio dei cittadini, portando avanti una battaglia di legalità e buon senso. La nostra azione è gratuita e disinteressata. Alcuni fine settimana riceviamo decine e decine di messaggi e, sinceramente, anche se c’è tanta passione per la nostra Città, è faticoso rispondere alle mille richieste di intervento, ma lo facciamo perché amiamo il posto in cui viviamo.
L’assessore che paventa una qualche sete di visibilità in capo a qualcuno di noi, perché non agisce al fine di eliminare le molteplici criticità che attanagliano il nostro Centro Storico? Perché non ci “sottrae” argomenti così da evitarci uscite pubbliche?
Insomma, l’unico modo per avere un riscontro dal Comune è sperare di dover essere offesi pubblicamente?
Perché il Comune non risponde alle domande indicate nella nota oggetto di cotanti strali da parte di Ambrosone?
Posto che ritengo che Ambrosone, nel suo scritto, si riferisse a me, mi preme chiarire che non ho incarichi da ricevere, non sono animato da mire politiche, non tendo alla Presidenza di
Partecipate, mi prefiggo di non scendere a compromessi, non cambio cravatta a seconda del mio interlocutore, non devo ingraziarmi nessuno, non cerco consensi. Io, investito della fiducia di tante persone, offro quel che posso, tento di mettere a disposizione degli altri ciò che ho imparato in tanti anni di studio e di associazionismo e, non da ultimo, dedico parte del mio tempo alla cura della mia comunità. Non sono un “politico” che cerca una poltrona da occupare.
Mi sento, come tanti beneventani, un uomo libero con degli ideali ed anche delle ideologie delle quali, ovviamente, non devo rendere conto ad un assessore. Io, in uno al mio Direttivo, cerco di sollecitare quelle risposte che in tanti aspettano per rendere il Centro Storico più vivibile, nel rispetto delle Leggi, dove attività produttive e luoghi di arte e cultura possano coesistere in armonia. Un Centro Storico non più palcoscenico, ma dimora di chi lo ama e lo rispetta.
Una chiosa finale: l’assessore minaccia querele, dovrei intimorirmi?
Una querela infondata espone il Comune ad una possibile condanna per calunnia, con tutte le conseguenze, anche erariali che ciò comporta. Ma l’assessore lo saprà certamente.
Infine, sempre l’assessore, è sicuro di non aver travalicato il limite del penalmente rilevante nell’esprimere ed esternare quelle considerazioni pubblicamente, attraverso un comunicato stampa?
Io, infatti, non sono un politico, non sono un giornalista, sono un uomo libero che esprime le sue idee cercando di essere appropriato e, per deformazione professionale, corretto.
Come detto da un servitore dello Stato: la verità non ha colore!’ Il Presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico
Avv. Luigi Marino