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Piazza Piano di Corte, lettera aperta del Comitato Centro Storico a Comune e Soprintendenza

Piazza Piano di Corte, lettera aperta del Comitato Centro Storico a Comune e Soprintendenza

10 Agosto 2023 | by Enzo Colarusso
Piazza Piano di Corte, lettera aperta del Comitato Centro Storico a Comune e Soprintendenza
Attualità
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Lettera aperta di Luigi Marino, presidente del Comitato Centro Storico, al Comune di Benevento e alla Soprintendenza per i Beni archeologici di Benevento e Caserta. Marino affronta il tema di Piazza Piano di Corte.

 

La presente, nella mia qualità di Presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico di Benevento, facendo seguito all’affissione dell’ordinanza “provvisoria” n° 65 del 7.8.2023 per esporVi quanto segue:
– L’ordinanza in parola, datata 7.8.2023, istituisce il divieto di sosta e la chiusura di due strade, Via Giuseppe Manciotti e Via Port’Aurea, con decorrenza dal giorno 8.8.2023. In primo luogo, detta ordinanza, è stata portata alla conoscenza dei cittadini con meno di 24 di anticipo rispetto alla sua entrata in vigore. Tale circostanza è gravissima!
Ma vi è di più!
Da Via Port’Aurea, transitando per Via Manciotti, si accede a tutti gli altri vicoli che conducono, infine, a Piazza Piano di Corte. Chiudere Via Port’Aurea e Via Manciotti, significa, di fatto, inibire al traffico anche tutti gli altri vicoli che, da quelle due strade, conducono fino a Piazza Piano di Corte. L’ordinanza, però, nulla dice in merito. Nelle strade chiuse vivono e lavorano tantissime persone. Tra queste, ad esempio a Via Manciotti, vi sono cittadini che sono invalidi, portatori di handicap e beneficiari dell’indennità di accompagnamento.
Per questi cittadini, il Comune di Benevento, che cosa vorrà fare?
Verrà consentito loro di transitare lungo Corso Garibaldi?
Nei vicoli interessati dalla chiusura, ovviamente, verrano revocate le concessioni di occupazione di suolo pubblico posto che sarà necessario accedere, come detto, attraverso Corso Garibaldi e non si potrà pretendere di dover far spostare, ogni volta, sedie e tavolini.
Verrà controllato che ogni vicolo sia transitabile? Che non vi siano autovetture che lo impediscano?
Per chi non è in grado di muoversi a piedi, il Comune, cosa ha pensato di porre in essere?
Insomma, almeno una volta, il Comune, prima di agire avrà pur predisposto delle soluzioni per i concittadini o, come appare, tutto è demandato al “buon cuore” ed alla tolleranza?
La misura è piena!
Quanto dureranno questi lavori? Perché si emana un’ordinanza “provvisoria” anche se non risulta indicata la fine dei divieti imposti?
Il controverso “lapidario”, ancora, era necessario? Al momento, quel che appare, è che siano state tagliate delle essenze arboree di pregio e, ad un occhio più attento, sembra che si stia facendo in modo che altri alberi in luogo di essere tagliati, vengano “fatti seccare”. Funziona il sistema di irrigazione sul lato dedicato alla struttura progettata? Le piante ricevono nutrimenti?
Ed ancora, prima di chiudere al traffico due strade e tutte quelle connesse, si è pensato di attivare i varchi?
A Piazza Piano di Corte circolano autovetture non autorizzate. Il decoro è pessimo, basti pensare alle povere piantine secche ed alla spazzatura che gli incivili gettano e che nessuno punisce. Tirando le conclusioni, il Centro Storico, oltre ad essere considerato il cuore della movida, scenografia per bevute e risse, ora deve diventare un cantiere per lavori che non piacciono ai più e, tutto questo, senza alcuna pianificazione, senza alcuna considerazione per chi vive e lavora nel Quartiere. Il Centro Storico va tutelato. Il Comune non può attendere le sollecitazioni di questo Comitato, delle associazioni e della Stampa più accorta, ma agire per il bene comune, per il benessere dei cittadini e per il decoro, rispetto e promozione della res publica e del nostro magnifico patrimonio artistico/archelogico e
culturale. La Soprintendenza, che pur raggiunta da formali richieste di accesso agli atti, non risponde, si rende conto di
star venendo meno ad un obbligo di trasparenza?
La Soprintendenza, se ha rilevato differenze tra i progetti assentiti e quelli realizzati, pur in presenza di una successiva autorizzazione, ha provveduto a dare notizia all’Autorità competente delle difformità?
In attesa di riscontri, porgiamo i nostri distinti saluti.

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