In occasione del XXXI anniversario della strage di via D’Amelio, mercoledì 19 luglio, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, dott. Aldo Policastro, ha partecipato alla manifestazione in ricordo delle vittime, organizzata dal Comune di Campolattaro e la Parrocchia del SS. Salvatore, con la partecipazione di “Libera. Associazione, nomi e numeri contro le mafie” e gli scout dell’AGESCI.
Per l’occasione è stata allestita la piazza della chiesa madre del paese, dove sul palco, l’evento si è aperto con la celebrazione della santa Messa in suffragio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta Agostino, Walter, Claudio, Emanuela, Vincenzo. La funzione religiosa è stata celebrata dal parroco che, riferendosi all’immagine evangelica del “seme che deve morire per portare frutto”, si è soffermato sul sacrifico delle vittime, sottolineando che non sono eroi, ma martiri della giustizia, dove per martiri si intende testimoni, esempi che tutti possono seguire.
Durante la celebrazione, un “fuori programma” ha arricchito la serata. Alla presenza dei relatori, dei rappresentanti delle forze dell’ordine e della popolazione, è stata inaugurata la “panchina gialla”, simbolo dell’impegno a favore dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, contro il bullismo la violenza, l’abuso e l’indifferenza.
La manifestazione è continuata con il sindaco, Simone Paglia, che ha salutato le autorità convenute e introdotto il tema della giornata, ricordando come l’esempio di uomini delle istituzioni che si sono distinti per il loro impegno rende orgogliosi chi, come lui, da poco è entrato a far parte della macchina dello Stato, come primo cittadino di Campolattaro.
Dopo i saluti del sindaco, il microfono è passato a Michele Martino. Con il suo stile, il rappresentante di Libera Benevento ha posto l’attenzione su alcuni meccanismi poco chiari che lasciano intendere una collusione tra qualche rappresentante della politica e il crimine organizzato di stampo mafioso, dinamica denunciata già a suo tempo dal giudice Borsellino.
È seguita la testimonianza degli scout. Giulia e Irene, due giovanissime ragazze che hanno raccontato la loro recente esperienza a Palermo, sui luoghi delle stragi di Capaci e via D’Amelio, dove hanno avuto modo di ascoltare i parenti delle vittime, visitare i beni confiscati alla mafia, testimoniare tra i più indifferenti l’attenzione dei giovani sui temi della giustizia e della memoria.
La serata si è chiusa con l’atteso intervento del dottor Policastro che ha fatto notare come la giustizia è un valore evangelico e i principi della Costituzione sono gli stessi del Vangelo. Nel tentativo di sensibilizzare la comunità, il procuratore ha aperto il suo intervento soffermandosi sull’impegno civico della vigilanza. Approfittando della location, ha posto l’accento sulla diga di Campolattaro, dove si prevedono, a breve, lavori per 800 milioni di euro, per un progetto di interesse nazionale. “La procura – ha affermato – interviene a reato commesso”. L’invito rivolto alla comunità e, soprattutto, alle forze dell’ordine presenti in prima fila, è di vigilare affinché si possa prevenire ed ostacolare l’azione delle organizzazioni criminali.
Un mandato difficile che non per questo, però, deve frenare il desiderio di riscatto della popolazione delle aree interne, magari a partire dagli enti e dall’associazionismo locale. Infatti, nel ringraziare le autorità militari, tutte presenti in prima fila con i loro ufficiali (Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza) gli organizzatori ammettono: “Ci saremmo aspettati una maggiore partecipazione dei sindaci del territorio, ma vorrà dire che starà a noi sollecitarli maggiormente, poiché solo uniti potremo programmare percorsi di sviluppo per la gente e il territorio”.