Non è più solo una vertenza sindacale, ma una problematica sociale che coinvolge numerose famiglie. Gli ex internali della Denso lo hanno ribadito al vescovo di Avellino, Arturo Aiello, durante l’incontro di questa mattina nel Palazzo Episcopale. La vicenda è nota: dei 21 lavoratori, solo 10 sono rientrati, sempre da precari, in azienda. Una situazione preoccupante che li ha spinti a chiedere un aiuto al vescovo che assicurato, da parte sua, il massimo impegno: “Ci impegniamo stabilmente a fungere da cassa di risonanza. La Chiesa si preoccupa delle difficoltà, delle gioie e dei dolori delle persone, e qui si tratta di un grido, poiché più di 10 famiglie sono a rischio povertà. È essenziale continuare a garantire cibo e istruzione per i figli, sono tutti diritti fondamentali che non possono essere ignorati. Speriamo e crediamo che attraverso un tavolo di concertazione si possa riprendere il dialogo
Il dramma povertà nelle aree interne è stato affrontato anche nel corso del recente incontro dei vescovi al Centro La Pace di BenL’Irpinia perde 10.000 persone all’anno, non a causa della morte, ma a causa della migrazione in cerca di lavoro, cioè le persone si spostano dove ci sono opportunità. Evidentemente, questo territorio può essere verde e bello, possiamo essere legati ad esso per motivi affettivi, ma quando si affrontano i problemi concreti, il pane diventa prioritario. La Denso è un campanello d’allarme che riguarda tutto il nostro territorio. Inoltre, va aggiunto l’aumento, in controtendenza rispetto alla Campania, dei suicidi, che indica un disagio profondo perché chi compie un gesto del genere si trova nella disperazione e non vede vie di uscita. Pertanto, è fondamentale affrontare il problema in modo ampio e completo. Torniamo a dialogareevento. Nell’offrire la disponibilità e l’impegno, la Chiesa ha invitato le istituzioni a superare ogni campanilismo e lavorare insieme secondo una logica di rete: “