‘La notte tra venerdì e sabato una giovane imprenditrice, una giovane donna, è finita al pronto soccorso dopo aver ricevuto due pugni in faccia da un piccolo uomo sconosciuto fino a quel momento.
La sua colpa? Aver chiuso la sua attività, dopo una serata di lavoro e aver detto al piccolo uomo di non poter usare il bagno.
Gaya, è questo il nome della vittima, ha ricevuto due pugni in faccia da questo misero individuo, fermato solo dall’intervento di terzi.
Esprimendo tutta la nostra vicinanza a Gaya e alla sua famiglia per quello che è successo, ci uniamo alle parole della mamma Daniela :
“…. la deriva emotiva e affettiva di questi ultimi tempi non può essere presa sottogamba ma affrontata di petto con misure e interventi certi. Il sindaco ha chiamato per solidarizzare ma, oltre la solidarietà, è necessario che si lavori tutti insieme andando oltre gli schieramenti. Istituzioni, società civile, scuola, forze dell’ordine, associazioni tutti uniti per chiedere che la normativa sulla violenza di genere sia ampliata da norme che obblighino chi è violento ed essere rieducato forzatamente all’affettività e al rispetto.
Alle mamme di figli maschi invece dico di educare i propri figli al rispetto del prossimo indistintamente. Nel 2023 non si può assistere a spettacoli indegni di maschi violenti educati ancora con il concetto del maschio padrone. Il patriarcato non esiste da decenni modernizzatevi, come vi siete modernizzate iscrivendovi sui social”.