Di seguito nota stampa di Raffaele De Longis, consigliere comunale e provinciale a Benevento per il Partito Democratico
“Vorrei esprimere il mio sostegno e il pieno appoggio a quanto affermato dal collega Amedeo Ceniccola che si è dimesso dalle sue funzioni di responsabile AFT di Guardia Sanframondi (comprendente San Lorenzo Maggiore, San Lupo, Castelvenere, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Pietraroja, San Lorenzello e Faicchio) facenti capo al Distretto ASL di Telese Terme a causa del totale disaccordo circa la demedicalizzazione
dell’ambulanza attiva presso il SAUT\PSAUT di Cerreto Sannita. Come già più volte sottolineato, la demedicalizzazione delle ambulanze costituisce un importante depotenziamento della qualità dell’assistenza
sanitaria delle popolazioni interessate anche se taluni sostengono che essendo a bordo una unità infermieristica sarebbe comunque assicurata una assistenza più che adeguata, mettendo di fatto sullo stesso piano le competenze del medico e dell’Infermiere, due figure queste ultime sinergiche e che non possono certo sostituirsi l’una all’altra”.
Inoltre De Longis si sofferma anche sulla questione della sanità sannita entrando nello specifico delle criticità.
“La Sanità Pubblica rappresenta un pilastro imprescindibile per il benessere dei Cittadini di una Comunità. Nel contesto della Provincia di Benevento, si evidenziano talune gravi criticità che richiedono un’attenzione immediata per migliorare e garantire una qualità adeguata delle cure mediche fornite ai Cittadini”.
I TETTI DI SPESA DELLA SANITÀ NEL SANNIO È il primo strutturale «punto critico».
La spesa sanitaria mensile – pro capite – assegnata alla Provincia di Benevento è notevolmente inferiore rispetto alle altre province regionali. Il TAR ha riconosciuto questa sperequazione, collocando l’ASL di Benevento all’ultimo posto di questa classifica. In dettaglio, l’ASL di Salerno ha un tetto di spesa pro capite di 21,25 euro, mentre l’ASL Sannita si attesta a soli 13,3 euro, ossia 7,95 euro in meno rispetto alla prima e 4,3 euro sotto la media regionale. Urge intervenire per annullare questo gap.
CARENZA MEDICI SAN PIO e AREE INTERNE
La carenza di medici è un problema nazionale che, come per altri settori, nelle aree interne è ancora più grave. Rispetto all’Ospedale San Pio, è incoraggiante aver bandito i concorsi per colmare le lacune in organico, ma nel frattempo è necessario rendere più attrattiva la struttura pubblica per i professionisti sanitari anche attraverso adeguati incentivi. Il tema, più in generale, riguarda come evitare la «fuga dalle aree interne» anche in questo settore cruciale. Occorre una forma di «premialità» per le zone interne e marginali a scarsa densità demografica.
Sul piano organizzativo del Pronto Soccorso, giacché circa un terzo degli accessi riguarda codici bianchi e verdi, sarebbe opportuno ed utile delegare tali casi ai Medici di Medicina Generale e ai Medici di Continuità Assistenziale, come ampiamente discusso con l’Ordine dei Medici sanniti.
118 e AMBULANZE SENZA MEDICO
La recente decisione della dirigenza dell’ASL di ridurre la presenza dei medici nelle ambulanze del 118 non può essere condivisa. Il PD si oppone fermamente a questa decisione pur riconoscendo che è stato limitato il numero di unità senza medico rispetto alle previsioni iniziali.
La presenza del medico a bordo dell’ambulanza è cruciale per accelerare la diagnosi e la terapia, permettendo di rientrare nella cosiddetta «Golden Hour», ossia l’intervallo di tempo in cui è possibile limitare i danni irreversibili alla salute del paziente. Mentre è auspicabile l’arrivo di nuovi medici attraverso concorsi e corsi di formazione, potrebbe essere temporaneamente adottato l’autoconvenzionamento, in conformità con la normativa vigente.
BENEVENTO
Il Sindaco Mastella ha affermato che la città di Benevento non dovrebbe preoccuparsi di questa riduzione di medici nelle ambulanze, in quanto dispone di due strutture ospedaliere di riferimento.
Non c’è affermazione più sbagliata visto che il vastissimo territorio cittadino comprende diverse contrade, con una popolazione di circa 12.000 abitanti, non certo prossime ai due nosocomi, anzi distanti anche oltre 20’-25’, tanto che, in assenza di medico a bordo, il paziente non avrebbe mai la possibilità di essere visitato da un medico nell’arco
Un altro punto critico è la mancanza di comunicazione e coordinamento operativo tra il San Pio e il FBF (Fondazione Giovanni Paolo II)
Caso esemplare è l’esclusione della Cardiologia dalla rete IMA regionale. Può accadere che un paziente del PS San Pio (con patologia coronarica acuta in un momento in cui la strumentazione per una indispensabile coronarografia interventistica in emergenza non è disponibile per motivi tecnici) anziché essere trasferito in ambulanza presso una struttura distante al massimo 5’ (FBF), venga invece condotto fuori provincia, nel migliore dei casi a Mercogliano distante almeno 35 min in barba al sacro concetto della golden hour.
CONCLUSIONI
È necessario promuovere una maggiore trasparenza, coinvolgendo la dirigenza dell’ASL affinché fornisca risposte e informazioni sulla pianificazione delle iniziative come la Medicina Territoriale e la Rete emergenziale.
È urgente adottare misure per affrontare la strutturale mancanza di personale medico e infermieristico, garantire servizi adeguati nella salute mentale e migliorare la comunicazione tra le strutture ospedaliere.
La salute pubblica non può essere trascurata o soggetta a tagli di budget, specialmente dopo l’esperienza del COVID-19, che ha messo in luce l’importanza di un sistema sanitario solido e ben organizzato.
Purtroppo il Sistema sanitario nazionale (SSN) versa in condizioni di grave criticità a causa del de-finanziamento subito negli ultimi decenni. Ora il rischio concreto è che, se non si coprono almeno i consistenti costi dell’inflazione, e se non si agisce con efficacia sul differenziale di prestazioni e risorse «Nord vs Sud» e «Aree Metropolitane vs Aree Interne», il SSN si appresti al collasso a partire dalle zone più fragili come le nostre.
È necessario pertanto un impegno congiunto da parte delle Autorità Regionali e Locali, delle Istituzioni Sanitarie e della Comunità per affrontare queste sfide e garantire un sistema sanitario accessibile, efficiente e di qualità per tutti i Cittadini del Sannio.