Repetita iuvant. Gabriele Corona motiva le sue ragioni, squisitamente politiche, che lo hanno indotto a disertare la piazza degli scavi ieri pomeriggio. Nulla a che vedere con l’indulgenza al solipsismo, la sua è mera analisi delle posizioni e lo spiega ulteriormente in questa lettera aperta che indirizza a me medesimo ed è un unicum, ma appare necessaria in conseguenza dell’articolo scritto dal sottoscritto in riferimento proprio al pomeriggio di ieri. E’ ovvio che la pubblicazione sarà integrale, compresa l’intestazione rivolta a chi scrive.
Caro Enzo,
capisco bene che risulta irrituale rivolgersi al giornalista anziché al direttore per commentare un articolo, ma anche questo è frutto di una impostazione che mi porta ad affrontare le questioni a viso aperto, senza infingimenti e senza inutili formalismi.
Come ti ho anticipato stamane, ho deciso di scrivere questa breve nota in merito all’articolo <<Piazza Pacca, “un maledetto imbroglio”>> pubblicato oggi da LABTV. Noto, innanzitutto, che la tua tendenza a sottolineare spesso che “Corona è tradizionalmente critico nei confronti di chi conduce un’opposizione che non incarna il suo modello…. Carattere difficile, spigoloso, un solista che poco predilige l’azione di concerto? Molto probabile… ” ti ha portato ad interrogarti, in chiave psicoanalitica, sul recondito motivo che, a tuo avviso, mi ha indotto a non partecipare alla manifestazione organizzata ieri dai consiglieri di opposizione in piazza Cardinale. Questa è la tua conclusione: “Magari avrebbe anche voluto ricevere un invito da protagonista quale è e non lo avrà avuto e allora si organizza un appuntamento per conto suo il 3 luglio al Museo del Sannio, in casa di Rotili, dove promette la presenza di personalità autorevoli. In soldoni, si può azzardare di tutto anche che li detesti (i consiglieri di opposizione ndr) quasi quanto detesti chi comanda a Via Annunziata, se non con la stessa visceralità quasi, e per molti aspetti è largamente ricambiato e allora ci si dovrà rassegnare a percorsi distinti con qualche rara fase di convergenza”
In verità avresti potuto risparmiarti questo inutile sforzo se ti fossi ricordato che ho chiarito, anche con un comunicato, che Altra Benevento non avrebbe partecipato all’incontro perché non abbiamo condiviso l’obiettivo annunciato, da Perifano, Moretti ed altri: chiedere una “Conferenza dei servizi” per decidere cosa fare in piazza Pacca.
Ho chiarito che l’obiettivo era troppo generico (quale oggetto? proposta da chi? con quali scadenze) e richiede tempi lunghi. Tocca al Soprintendente decidere se autorizzare l’Info Point sui reperti trovati e perciò abbiamo ribadito le nostre critiche per le scelte fatte finora che sono state oggetto anche di una formale diffida. Abbiamo proposto ai consiglieri di opposizione di organizzare un incontro pubblico unitario per decidere le manifestazioni comuni con obiettivi condivisi, ma la richiesta non è stata accolta.
Speriamo di riuscire a farlo prossimamente e che magari possa servire anche il convegno che stiamo organizzando per il 4 luglio, che non è la “mia” manifestazione in contrapposizione a quella di ieri.
Credo di aver chiarito i termini oggettivi della questione, sperando che le diverse posizioni politiche, sale della democrazia, non siano ogni volta scambiate per paturnie personali quando non sono in linea con una parte politica e mi meraviglia che anche tu, giornalista coraggioso e fuori dal coro dei salamelecchi, possa considerare troppo eretica la posizione di chi non pensa di doversi forzatamente schierare con uno schieramento per evitare l’isolamento.
Noi siamo convinti che la convergenza si realizza su obiettivi concreti condivisi e non per “partito preso”.
Con affetto.
Gabriele Corona
