L’Asia ha superato brillantemente le verifiche dell’Anac divenendo stazione appaltante. Sarà, dunque, in grado di procedere in via autonoma all’affidamento di servizi, forniture e lavori riducendo i tempi operativi e con una significativa contrazione delle spese di gara.
Il nuovo codice degli appalti, emanato con il decreto legislativo 36/2023, stabilisce l’obbligatorietà di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza a partire dal prossimo 1° luglio. L’obiettivo della nuova norma è di ridurle numericamente anche attraverso l’accorpamento e la riorganizzazione delle stesse, in una ottica di potenziamento e specializzazione del personale, prevedendo specifici percorsi di formazione.
L’Autorità nazionale anticorruzione procede a verificare se le stazioni appaltanti siano in grado di procedere in via autonoma all’affidamento di servizi, forniture e lavori.
La qualificazione risulta necessaria per procedere direttamente e autonomamente all’acquisizione di forniture e servizi di importo non superiore a 140mila euro e all’affidamento di lavori d’importo pari o inferiore a 500mila euro euro. Sopra tali soglie la pubblica amministrazione aggiudicatrice non qualificata dovrà ricorrere a una stazione appaltante o a una centrale di committenza qualificate o a soggetti aggregatori.
“L’Asia – ha dichiarato l’amministratore unico, Donato Madaro – ha da tempo ha operato una ristrutturazione interna del personale, istituendo un ufficio gare qualificato che ha superato la verifica Anac per l’affidamento di servizi e forniture. L’Azienda quindi, dal prossimo primo luglio, potrà operare in piena serenità, senza ricorrere all’ausilio di altre stazioni appaltanti, riducendo i tempi operativi con una notevole contrazione delle spese di gara”.