‘Ho letto e analizzato gli ultimi dati demografici del Sannio. Nei primi quattro mesi perdiamo mille abitanti: è un dato in linea con gli ultimi due o tre anni quando l’erosione demografica ha accelerato, col Sannio che perde 3mila abitanti all’anno.
Non è esente nessuna zona della provincia, al netto di qualche numero che andrebbe contestualizzato, come quello di Montesarchio, ma che di certo non può far pensare ci siano aree esenti.
Credo che questo sia il tema vero che deve dettare l’agenda politica non solo provinciale e neanche a livello regionale, ma nazionale e probabilmente anche sovranazionale.
Non solo il Sannio si spopola come le altre aree interne, ma invecchia, vede i giovani trasferirsi altrove, dove l’altrove è perlopiù rappresentato dalle grandi metropoli: Roma e Milano in particolare.
La conseguenza è che le aree interne invecchiano, si spopolano e perdono funzione, e dunque servizi…le grandi aree urbane invece non riescono a garantire servizi efficienti con tutti i problemi che ne derivano.
E’ così anche in altre aree d’Europa: in Francia, paese che presenta comunque un tasso di crescita demografica, crescono gli abitanti nell’Ile de France (anche se si spopola l’area di Parigi a vantaggio delle periferie), mentre diminuiscono in un’area interna come la Borgogna.
E’ evidente che questo meccanismo non si può sostenere e porterà a conseguenze devastanti: servirebbero politiche serie e attente proprio in questo settore, lavorare a rendere appetibili le zone che adesso si svuotano e decongestionare i grandi centri urbani, e dovremmo tutti assieme lavorare in questo senso.
Come? Con infrastrutture più veloci ed efficienti che rendono meno lunghi e disagevoli i trasbordi, e dunque accettabile vivere in un posto e spostarsi in un altro e allo stesso tempo favorirebbero insediamenti industriali rendendo meno costoso e impattante il costo dei trasporti alle aziende, agevolando forme di lavoro smart visto il progresso delle tecnologie, investendo in servizi migliori e creando politiche fiscali di favore per aziende e cittadini; rendendo appetibile la ristrutturazione dei borghi storici.
Credo la partita del futuro sia questa: decongestionare le metropoli investendo su aree che vanno invece spopolandosi…i numeri sembrano dircelo con grande chiarezza.’