Le sinergie territoriali e la valorizzazione delle capacità produttive delle aree interne possono divenire le chiavi di uno sviluppo sostenibile per i territori periferici. Il convegno “Cine-Turismo e Territorio”, svoltosi presso il Senato della Repubblica a Roma, a cui la Banca Monte Pruno è stata chiamata ad intervenire, ha rappresentato, un ottimo esempio di come riuscire a mettere a fattore comune delle esperienze, provando a trarre un vantaggio d’insieme.
“Cosa hanno in meno i luoghi turistici dei nostri territori? E penso alle Grotte di Pertosa-Auletta, a Roscigno Vecchia, alla Certosa di Padula e tante altre bellezze. Ho la certezza che le nostre zone siano nella condizione di poter diventare particolarmente attrattive per questo mercato. Manca forse un discorso d’insieme, manca quella “rete” tanto auspicata, mancano obiettivi e strategie comuni che spesso vengono affidate ad iniziative sporadiche, anche apprezzabili, ma insufficienti. Manca chi guida la macchina, forse perché tutti abbiamo la presunzione di essere ottimi piloti.
Latita uno sforzo comune, dove ognuno possa dare qualcosa per la comunità, con meno egoismo e tanto amore per un territorio che sta soffrendo parecchio. Chissà, se in piccolo, passo dopo passo, con le giuste sinergie, la dovuta attenzione e tanto impegno da parte di tutti, anche le nostre zone interne (mi preoccupo tanto proprio dell’entroterra) possano diventare luoghi per catturare questi interessi.
Non possiamo farlo da soli, ma attraverso una rete di soggetti che spingano in questa direzione nulla è impossibile. Dal canto nostro, metteremo a disposizione, oltre alle nostre potenzialità economiche, un circuito di contatti che a Roma ci hanno fatto capire tanto e, soprattutto, acceso una speranza nuova. Noi ci crediamo e pensiamo che questa sia la strada percorribile per la creazione di una “rete” tra pubblico e privati, che debba valorizzare il territorio e la nostra comunità e, di conseguenza, la promozione turistica dei nostri luoghi”, ha recentemente dichiarato Michele Albanese, Direttore Generale della Banca Monte Pruno.
Il messaggio lanciato da Michele Albanese risulta di notevole interesse se iniziamo davvero a comprendere che le aree interne e i territori periferici necessitano di unire le proprie capacità e risorse per operare all’unisono con obiettivi comuni: far crescere insieme la propria destinazione turistica e renderla più appetibile agli occhi dei visitatori, per promuovere l’economia sostenibile del territorio.
L’idea è quella di un sistema integrato in cui il turista può muoversi all’interno di una città o di un borgo in massima libertà usufruendo di tutti i servizi presenti (hotel, fiere, festival, ristoranti, sagre, spettacoli, natura) come se fosse la formula all inclusive di un villaggio turistico. L’obbiettivo è quello di creare condizioni di sostenibilità fra tutela del bene culturale e ambientale e sviluppo economico dei territori con un approccio “smart”.
Tra le località amate dal Direttore Albanese vi è Roscigno Vecchia, un borgo antico di gente faticatrice, umile, a giudicare dalle poche insegne rimaste sui muri e dai resti di cucina e abiti che si possono trovare all’interno delle poche abitazioni ancora parzialmente accessibili. Roscigno Vecchia è stata definita zona a rischio frane e nell’arco di una cinquantina d’anni, è stata completamente abbandonata dagli abitanti che si sono trasferiti a Roscigno Nuova. Recentemente, il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, si è fatto promotore della creazione di un gruppo informale di persone deputato a partecipare al progetto “Turismo delle Radici” e procedere agli adempimenti gestionali finalizzati alla promozione e alla creazione di tale gruppo, con il sostegno della Banca Monte Pruno.
L’obiettivo è quello di agevolare l’arrivo nei borghi italiani dei migranti offrendo loro un pacchetto turistico in grado di valorizzare e far conoscere il territorio con le sue tradizioni, le sue risorse e le sue bellezze. Un buon esempio per comprendere le opportunità della rete e dell’innovazione nel mondo del turismo.