“In piazza Santa Maria è stata aperta la quarta tomba, anch’essa di scarsa importanza secondo la Soprintendenza, e ora si procede con mezzi meccanici ad abbassare il livello dello scavo che finora non è arrivato neppure ai tre metri di profondità. Bisogna scavare ancora molto perché, come attestato dalla Fondazione Lerici negli anni ’80 a seguito di importanti carotaggi, le strutture sono state rinvenute fino a 10 metri sotto la pavimentazione stradale. E’ evidente che senza questi ulteriori sondaggi, la Soprintendenza non può autorizzare la realizzazione del Punto Informazione con servizi igienici per improbabili turisti scaricati da autobus circolanti per 9 chilometri in città.
La struttura, seppure più piccola di quella progettata, necessita di lavori edili per allaccio acqua, impianti vari e fognatura, e quindi impedirebbe lo scavo sottostante nell’area di grande importanza archeologica che adesso riconosce pure il sindaco Mastella, al punto da annunciare la richiesta di finanziamenti al Ministero. Deve continuare, quindi, lo “scavo preventivo” ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 50/2016 (Codice degli Appalti) imposto dalla Soprintendenza con tre pareri, in un’area di interesse archeologico già noto (terme romane, pavimentazioni stradali, strutture commerciali del Foro, antiche chiese e forse il Tempio di Iside) e deve essere condotto con attenzione da parte di una ditta appositamente incaricata che abbia esperienza di tali lavori e che sia iscritta SOA alla categoria OS25 “Scavi archeologici”.
Ma la ditta che da oltre un mese sta scavando non ha questi requisiti. E’ la stessa incaricata di realizzare la struttura dell’Info Point, ha effettuato finora gli scavi assistita da un archeologo nominato dal Comune ma ciò non basta: deve avere l’iscrizione SOA specifica e quindi la formazione e l’esperienza per effettuare scavi archeologici. Non si comprende come mai il Soprintendente Gennaro Leva non si sia accorto di questo “particolare” non irrilevante. In piazza Santa Maria è stata aperta la quarta tomba, anch’essa di scarsa importanza secondo la Soprintendenza, e ora si procede con mezzi meccanici ad abbassare il livello dello scavo che finora non è arrivato neppure ai tre metri di profondità.
Bisogna scavare ancora molto perché, come attestato dalla Fondazione Lerici negli anni ’80 a seguito di importanti carotaggi, le strutture sono state rinvenute fino a 10 metri sotto la pavimentazione stradale. E’ evidente che senza questi ulteriori sondaggi, la Soprintendenza non può autorizzare la realizzazione del Punto Informazione con servizi igienici per improbabili turisti scaricati da autobus circolanti per 9 chilometri in città. La struttura, seppure più piccola di quella progettata, necessita di lavori edili per allaccio acqua, impianti vari e fognatura, e quindi impedirebbe lo scavo sottostante nell’area di grande importanza archeologica che adesso riconosce pure il sindaco Mastella, al punto da annunciare la richiesta di finanziamenti al Ministero.
Deve continuare, quindi, lo “scavo preventivo” ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 50/2016 (Codice degli Appalti) imposto dalla Soprintendenza con tre pareri, in un’area di interesse archeologico già noto (terme romane, pavimentazioni stradali, strutture commerciali del Foro, antiche chiese e forse il Tempio di Iside) e deve essere condotto con attenzione da parte di una ditta appositamente incaricata che abbia esperienza di tali lavori e che sia iscritta SOA alla categoria OS25 “Scavi archeologici”.
Ma la ditta che da oltre un mese sta scavando non ha questi requisiti. E’ la stessa incaricata di realizzare la struttura dell’Info Point, ha effettuato finora gli scavi assistita da un archeologo nominato dal Comune ma ciò non basta: deve avere l’iscrizione SOA specifica e quindi la formazione e l’esperienza per effettuare scavi archeologici. Non si comprende come mai il Soprintendente Gennaro Leva non si sia accorto di questo “particolare” non irrilevante.”